‘Scappo dalla città. La vita, l’amore, le vacche’: chissà se Patrick Pichette, direttore finanziario e vicepresidente di Google, ha pensato a questo popolare titolo (il film è del 1991 ed è diretto da Ron Underwood) prima di prendere la sua decisione. Dopo sette anni alla guida del colosso di Mountain View, infatti, il chief financial officer ha scelto di lasciare l’azienda: nessuna motivazione professionale, semplicemente una scelta di vita.

“Tutto è iniziato lo scorso autunno, in un’ alba di settembre, dopo una nottata di arrampicata, contemplando il sorgere del sole dal Monte Kilimangiaro, in Africa” – scrive Pichette nel post pubblicato su Google+ – “Mia moglie Tamar e io non stavamo solo godendoci il momento, ma potevamo osservare la pianura di Serengeti ai nostri piedi e tutto ciò che l’Africa aveva da offrirci.”
E’ stata la moglie, a quel punto, a fare ‘scattare qualcosa’ nel manager, chiedendogli di continuare a viaggiare: “Perché non esploriamo l’Africa? Dopo puntiamo a Est verso l’India. Poi continueremo a procedere: l’Himalaya, l’Everest, Bali, la Grande barriera corallina, l’Antartico”. “Non è ancora il momento”, ha risposto pragmaticamente Pinchette, “ho troppo da fare a Google”. “Quindi quando sarà il momento? Il nostro momento, il mio momento?”, ha rilanciato Tamar. Da lì, la catena di pensieri che ha spinto il vicepresidente di Google a lasciare l’azienda, cambiando completamente routine e stile di vita: “I bambini ormai sono andati. Bellissimi giovani adulti di cui siamo molto orgogliosi – scrive Pichette sul social – Grazie soprattutto a Tamar, che ha fatto un lavoro meraviglioso. Ma non serviamo più a nessuno. Secondo, quest’estate chiuderò un periodo di 25-30 anni senza mai aver fatto vacanze, 1.500 settimane sempre a disposizione, anche e specialmente quando non avrei dovuto. Terzo, sempre quest’estate io e mia moglie celebreremo 25 anni di matrimonio. Il segreto del nostro rapporto? I miei figli ci scherzano: aver passato così poco tempo insieme che è ancora presto per dirlo”. Da qui la scelta: “Tamar merita di più. Molto di più”.

“Non trovo un valido argomento per dire a mia moglie che dobbiamo aspettare ancora prima di preparare gli zaini e metterci in strada”, ha continuato Pichette, appassionato escursionista e ciclista. La data dell’uscita non è stata identificata ma Google precisa che si tratterà di un periodo di transizione di sei mesi, con Pichette che aiuterà a trovare il suo successore. Il canadese ha avuto un ruolo fondamentale  nel garantire a Google  un lungo periodo di crescita costante, cementando la posizione dell’azienda tra i pilastri dell’industria tecnologica mondiale. Quella del vicepresidente è solo l’ultima ‘fuga’ di questo tipo che ha interessato Mountain View: prima di lui hanno detto ‘addio’ a Google il chief business officer, Nikesh Arora, il numero uno di Android Andy Rubin e Alan Eustace, manager della divisione ricerca tecnologica.

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