Ritratto del leader del Lega Nord Matteo Salvini ad opera di Marco Travaglio, che osserva: “Stasera Salvini non è qui e ci scusiamo: la gente è così abituata a vederlo in tv che quando arriva il segnale orario o il meteo si domanda subito: ‘Com’è che non c’è Salvini? Non starà mica poco bene?’. E aggiunge: “Nei primi due mesi del 2015 ha partecipato a 73 programmi, 1 e 1/4 al giorno, senza contare i tg, per un totale di 24 ore di riprese e 18 ore di parole. Sempre varie e profonde: “Padroni a casa nostra”, “Immigrati a casa loro”, “Renzi a casa”, “Se entri a casa mia ti sparo” (dove c’è Salvini c’è casa). E poi “Fornero vaffanculo” e soprattutto “Va’ a ciapà i ratti”. Solo Renzi ha fatto meglio di lui, con 55 ore più i tg, contro le 7 di Berlusconi e le 3 di Grillo. Praticamente la sera Salvini non rincasa neppure: quando chiudono i programmi di seconda serata, lo ritirano nel magazzino degli arredi, con le sedie, le scenografie e il maggiordomo di Vespa, lo coprono con un telo verde contro la polvere, e il mattino lo tirano fuori come nuovo”. Il direttore de Il Fatto Quotidiano passa in rassegna la storia del segretario federale del Carroccio: “E’ il leader politicamente più vecchio della Seconda Repubblica. Ha appena compiuto 42 anni, di cui 22 a carico nostro. Prima invece a carico dei genitori. Entra in politica nel 1990, 4 anni prima di Berlusconi. Mai lavorato in vita sua, a parte qualche mese in un fast food Burghy, al primo anno di università, corso di Storia alla Statale”. Travaglio elenca il curriculum politico di Salvini e le sue crociate contro i rom e i musulmani. Poi spiega: “L’ex moglie Fabrizia Ieluzzi l’ha sistemata per 10 anni al Comune di Milano, contratti a chiamata delle giunte Albertini e Moratti. Poi, dopo il divorzio, arriva la compagna Giulia Martinelli: Salvini stavolta la piazza in Regione, assunta a chiamata dalla giunta Maroni, 70 mila euro l’anno. Fortuna che la nuova fidanzata un lavoro ce l’ha già, alla Rai: Elisa Isoardi, conduttrice di Acontifatti su Rai1, programma di economia domestica. Un mese fa s’è scontrata con Flavio Tosi, il sindaco di Verona guardacaso in lite col suo moroso. Economia domestica, appunto. Eppure” – prosegue – “quando scoppiò lo scandalo dei fondi pubblici buttati dal tesoriere Belsito per mantenere pure i figli di Bossi, Salvini fece il moralista: “La mia paghetta era 500 lire”. Ma pochi mesi prima era in vacanza col Trota. E ora, al processo Belsito, ha ritirato la Lega da parte civile rinunciando ai soldi rubati. Incazzati neri i 12 giornalisti della Padania, cassintegrati proprio per le casse svuotate. E gli scandali continuano: presunte tangenti in Piemonte, altre ruberie in Emilia. Speriamo non debba farsi fare una nuova felpa: “Ladroni a casa nostra”

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