In prossimità del gong che avrebbe sanzionato la fine dei giochi, Regione Liguria e Università di Genova hanno trovato un accordo di massima per utilizzare i 125 milioni di euro di fondi pubblici (statali e regionali) per il trasferimento della facoltà di Ingegneria dal quartiere residenziale di Albaro alla collina degli Erzelli, sopra l’aeroporto Cristoforo Colombo, dove sta sorgendo la cittadella tecnologica. La decisione sblocca un’impasse durata sette anni che minacciava non soltanto di far sfumare finanziamenti pubblici, ma di minare alle fondamenta la stessa ragione d’essere della cittadella della scienza e della tecnologia. Una Silicon Valley alla genovese su un’area di 413mila metri quadrati edificabili, con un ampio corredo di immobili ad uso uffici (90mila per l’Università e 200mila per le industrie ad alta tecnologia) e residenziale (105mila metri quadrati), che unirà, anche fisicamente, la ricerca universitaria e l’impiego delle tecnologie ad alto contenuto. Siemens e Eriksson hanno già trasferito ad Erzelli il rispettivi quartier generali italiani. Altre aziende high tech ci stanno pensando.

Il vertice in Regione fra Burlando e il rettore Comanducci ha partorito l’accordo e tuttavia i passaggi per completare l’iter del progetto sono ancora molti. La Regione si farà garante presso il Ministero della Pubblica Istruzione Università e Ricerca della destinazione dello stanziamento (75 milioni di euro a fondo perduto) e si calerà nei panni della stazione unica appaltante dell’opera. In questo modo si è superata l’obiezione avanzata dal Avvocatura dello Stato circa l’impraticabilità della cessione di opera futura che l’Università aveva avanzato come opzione per ottenere il finanziamento. “Saremo noi a ricevere lo stanziamento pubblico e ad organizzare la gara d’appalto per la costruzione dell’edificio che dovrà ospitare l’Università”, ha spiegato il governatore, Claudio Burlando. “L’Università acquisirà il progetto e il terreno su cui edificare l’edificio attraverso l’esproprio a l’accordo bonario. Per sbloccare la procedura entro la fine di marzo sarà presentato al Miur un cronoprogramma con la richiesta dei fondi”. Ottenuti i quattrini l’Università dovrà stabilire la tempistica dei trasferimenti delle aule e dei laboratori da Albaro agli Erzelli (probabilmente si procederà in due tempi, ndr) e avviare la procedura per la vendita degli immobili della attuale sede di viale Causa. La Regione indirà la gara di appalto attraverso una delle sue società controllate, la Filse o l’Ire . Se i costi dell’opera dovessero rivelarsi maggiori di quanto stabilito si procederà con un contratto di affitto fra l’Università e la Regione fino all’estinzione del debito.

Per adesso tuttavia lo champagne resta in frigo. Troppe sono le incognite ancora senza risposta, fa notare il preside di Ingegneria, il professor Aristide Massardo. Che punta il dito sulla logistica: “Abbiamo settemila studenti, 500 tra docenti e operatori amministrativi. Come si pensa di assicurare loro modalità di trasferimento adeguate? Serve un piano logistico, dotato di finanziamenti e di tempi certi. Le strade che portano in collina non bastano”. Gli ha risposto il sindaco Marco Doria: “Gli Erzelli non sono il Monte Bianco, ma una collinetta di 300 metri a ridosso delle grandi arterie trafficate della città. Le due strade che portano agli Erzelli potranno essere servite dal servizio di trasporto pubblico utilizzando anche con i bus lunghi diciotto metri. La strada a mare fino a Cornigliano è appena stata inaugurata e sarà collegata all’aeroporto e al raccordo autostradale che sfiora gli Erzelli. E’ in corso il rifacimento del nodo ferroviario del ponente cittadino e il raddoppio dei binari permetterà l’avvio di una sorta di metropolitana su ferro. Il piano di Rfi prevede anche la costruzione di una stazione nei pressi dell’aeroporto che potrà eventualmente essere collegata alla collina attraverso una teleferica ad alta capacità”.

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