Da qualche anno il Primavera Sound di Barcellona raddoppia; e giusto una settimana dopo l’evento-madre catalano risplende in Portogallo, a Oporto, col medesimo cartellone parzialmente scremato. Di giorno, insomma, in giro per la città vecchia, su un battello, sul ponte di ferro di monsieur Eiffel, per l’incantevole quartiere della Ribeira o di assaggio in assaggio nelle cantine del leggendario vino liquoroso. Di sera, invece, tutti nell’enorme Parque da Cidade, a pochi metri dall’oceano per applaudire i nostri musicisti indie (e non solo) prediletti. Chi vi scrive, l’anno scorso c’è stato, e può garantirvi sull’assoluto valore universale del festival. Il trapianto in un posto senza tempo come Porto, conferisce solo ulteriore fascino. È la quarta edizione del Nos Primavera Sound, in programma tra il 4 e 6 giugno. Dopo l’annuncio della presenza di Patti Smith, che reinterpreterà nientemeno che “Horses”, e del ritorno sulle scene della band di culto Ride, il festival ha svelato tutte le altre preziosissime frecce nel suo arco.

Nella piccola galassia di palchi ricavati nel parco di Porto suoneranno così, tra i tanti, i newyorchesi Interpol, campioni della new wave di ritorno; il vertiginoso Antony (and the Johnsons); i britannici Underworld, col loro “dub in bass”; i senatoriali Replacements; i sempre sublimi Belle & Sebastian, da Glasgow con amore; il progetto Caribou, per sfrenate danze cerebrali a tarda notte; i Run The Jewels, autori di uno dei migliori album del 2014; il nuovo R&B dada di FKA twigs; il rock industriale, anzi, visti i tempi, post-industriale degli Einstürzende Neubaten; gli americani Death Cab for Cutie, ormai un classico da manuali scolastici in materia di pop indipendente.

E ancora: il folk delicato e d’alta classifica di Damien Rice; gli ipnotici Spiritualized; l’effervescente e giocondo Mac deMarco; i brasiliani/ portoghesi Banda do Mar; l’ex-frontman dei Sonic Youth Thurston Moore; il vitaminico pop dei canadesi The New Pornographers; la travolgente semplicità di José González; il funk elettronico dei Jungle; il bravissimo Manel Cruz, profeta in patria; le chitarre affilate degli Electric Wizard e degli Shellac, degli Health o delle riunitesi Babes in Toyland; gli inestimabili Giant Sand di mr. Howe Gelb, e il french-touch di Baxter Dury.

Ma eccovi il programma giorno per giorno.
Obrigado.
Giovedì 4 giugno: Bruno Pernadas, Caribou, FKA twigs, Interpol, The Juan MacLean (live), Mac DeMarco, Mikal Cronin, Patti Smith acustico/spoken word
Venerdì 5 giugno: Antony and the Johnsons, Ariel Pink, Banda do Mar, Belle & Sebastian, Electric Wizard, Giant Sand, José González JUNGLE, Marc Piñol, Movement, Pallbearer, Patti Smith & Band perform Horses, The Replacements, Run The Jewels, Spiritualized, Sun Kil Moon, Twerps, Viet Cong, Yasmine Hamdan, Younghusband
Sabato 6 giugno: Babes In Toyland, Baxter Dury, Damien Rice, Dan Deacon, Death Cab For Cutie, Einstürzende Neubauten, Ex Hex, Foxygen, HEALTH, Kevin Morby, The KVB, Manel Cruz, The New Pornographers, Ought, Pharmakon, Ride, Roman Flügel, Shellac, The Thurston Moore Band, Underworld dubnobasswithmyheadman live, Xylouris White.

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