“Sono passati pochi mesi dall’inchiesta Mafia Capitale, i Ros oggi entrano in Campidoglio, continuano gli arresti, ma il silenzio sul tema è assordante, noi vogliamo romperlo mobilitandoci”, afferma Marco Genovese di Libera. Ecco il significato dell’evento ‘Spiazziamoli’, le cinquanta piazze in tutta Roma, dalla periferia al centro, per dire no alla mafia e a favore della partecipazione democratica dei cittadini. Le associazioni che lavorano nei territorio chiedono più attenzione da parte della politica, Libera, daSud e CarteinRegola  “Si sta sottovalutando il fenomeno romano, servono maggiore trasparenza, più informazione, il coinvolgimento dei cittadini, è necessario un cambiamento radicale – aggiunge Anna Maria Bianchi di CarteinRegola – la nomina di un assessore alla legalità non basta, la mafia a Roma è sistema”. “Il 6 e il 7 marzo ci saranno eventi sparsi in tutta la Capitale, occupiamo diversi luoghi simbolici, oggi partiamo da una pizzeria sequestrata alla Camorra dalla magistratura, un luogo nel pieno centro storico strappato all’illegalità, e questa è una riposta sociale e collettiva basilare per fare antimafia” spiega Danilo Chirico dell’associazione daSud. “L’antimafia non è un’ etichetta, dietro la quale si possono nascondere certi personaggi corrotti come il presidente della Confcommercio Helg, ma è il lavoro costante nei territorio, la lotta al riutilizzo dei beni confiscati, le battaglie per una buona economia, partecipazione, azioni concrete giornaliere che possono fare la differenza”  di Irene Buscemi 

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