“We believe in the importance of a clear, open and continuous relationship with the local communities”
Po Valley Energy, Northsun Italia

La Northsun Italia è una sussidiaria della Po Valley Energy, ditta petrolifera australiana che assieme all’altra consociata Po Valley Operations, vuole trivellare, come è ovvio dai nomi che si sono scelti, la pianura padana. Nel 2009, il loro program manager Northsun Italia, Pierluigi Vecchia, diceva di voler trivellare l’Italia per motivi “di tipo geologico, economico ed affettivo”.

L’affetto si era sentito per un’area a cavallo fra Veneto ed Emilia Romagna: è la concessione metanifera “La risorta” di circa 300 chilometri quadrati nel bel mezzo del delta del Po, zona fragile, con già tanti problemi suoi di inquinamento e di subsidenza. Come ci abbiano anche solo pensato agli idrocarburi lì resta per me un mistero. In Veneto era coinvolta la provincia di Rovigo con i Comuni di Adria, Gavello, Taglio di Po, Villanova Marchesana, Corbola, Papozze, Ariano nel Polesine. In Emilia Romagna era interessata la provincia di Ferrara, con i Comuni di Berra, Mesola, Jolanda di Savoia, Codigoro.

Parte la fase di Valutazione di Impatto Ambientale per eseguire ispezioni sismiche a terra, con camionette vibranti che avrebbero causato vibrazioni al sottosuolo da cui determinare le caratteristiche del giacimento. Una specie di airgun a terra. La Northsun cerca di fare tutto in sordina, ma si mobilitano comuni e persone, con incontri informativi e attivismo. Soprattutto esprimono la loro contrarietà il Comune di Adria, la Provincia di Rovigo, l’Ente Parco Regionale Veneto del Delta del Po, l’Agenzia Interregionale del fiume Po.

Si vede che loro l’affetto della Northsun non lo volevano. E infatti la Regione Veneto esprime il suo no ufficiale sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto in data 31 gennaio 2014. Dicono semplicemente dice che esprimono giudizio non favorevole. Fine della storia? Magari. C’erano anche i vicini dell’Emilia Romagna, che avevano diritto anche loro ad esprimere pareri, visto che “La Risorta” è inter-regionale.

E voilà, nonostante la possibile sismicità indotta, i terremoti, la subsidenza, l’inquinamento, e a differenza del Veneto, gli emiliani decidono di prendersi affetto, trivelle e resurrezioni all’indomani degli eventi del maggio 2012 e in data 10 settembre 2013, la Regione Emilia Romagna decide che il proprio parere è “favorevole con prescrizioni“. Si aggiunge però che le “conclusioni relative alla compatibilità ambientale delle attività prevista dal permesso e le relative prescrizioni acquisiranno efficacia qualora venga sancita l’intesa con la Regione Veneto”.

Cioè è tutto valido se anche il Veneto dice sì. Ma dopo qualche mese il Veneto dice no. E quindi, bocciatura? Non proprio. La Northsun Italia fa ricorso al Tar, alla faccia del loro affetto. Il giudice, proprio in questi giorni decide che le attività della Northsun sono lecite perché “non prevedono perforazioni” ma sono solo indagini preliminari. Ma sono una ditta petrolifera! Cosa, fanno queste indagini per beneficenza della geologia italiana? E’ chiaro che il loro scopo finale è fare buchi. Fare trivelle. Fare impianti. E’ la solita tecnica del carciofo, un po’ alla volta, un po alla volta e alla fine fanno tutto quello che vogliono. Adesso argomentano che sono “solo” indagini sismiche, poi diranno beh, ma abbiamo un giacimento e abbiamo fatto degli investimenti, come possiamo rinunciare? E poi ci ritroveremo con un bel pozzo del mezzo del Parco del Delta del Po. Magari con prescrizioni. Ah. Notare che nel Parco del Delta del Po’ “è vietata la realizzazione di pozzi e impianti per la ricerca e l’estrazione di idrocarburi nel sottosuolo”. Come si concilia tutto questo con l’attività della Northsun? Mistero della fede.

Io penso che uno debba valutare tutte queste operazioni nel loro complesso: cosa accadrà a lungo termine in quella zona? Cosa c’è adesso lì? La gente lo vuole? Qual è lo scopo finale? Chi ci guadagna? Cosa accadrà all’ambiente circostante? Vogliamo proprio impianti industriali nel Parco del Delta del Po? E visto che la risposta a tutte queste domande non è di troppo affetto per la Northsun, è evidente che occorre fermare tutto prima che sia troppo tardi.

Adesso ci sono le elezioni in Veneto. Caro Luca Zaia, cara Alessandra Moretti, cosa avete da dire? Volete proteggere il vostro territorio sì o no, o è tutta propaganda? Zaia dice che l’Italia è imperforabile. Ci crede veramente? O l’ha detto giusto perché faceva scena? E se sì, allora perché non prende adesso in mano la situazione, e non usa tutti gli strumenti a sua disposizione per difendere Rovigo ed il Veneto tutto dalla trivelle? Politico o non politico gli impegni pubblici si mantengono. Moretti, del Pd dello Sblocca Italia, ovviamente non dice niente. E come può?

Qui l’affetto già versato dalla Northsun in Lombardia

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