Al Qaeda perderà un’altra delle sue costole più importanti che darà vita a un nuovo movimento jihadista in Siria. Dopo la fuga di Abu Bakr al-Baghdadi e dei suoi fedeli nel febbraio 2014, per formare lo Stato Islamico, adesso sono i miliziani del Fronte al-Nusra pronti ad annunciare la formazione di un nuovo movimento. Come riferiscono a Reuters fonti ai vertici del gruppo guidato da Abu Mohammed al-Golani, a convincere i leader di al-Nusra sarebbero stati i ricchi finanziamenti promessi dal Qatar.

“Una new entry vedrà presto la luce, formata da al-Nusra, dalle Brigate Muhajireen (formate soprattutto da combattenti ceceni, ndr) e altre fazioni più piccole”, ha spiegato Muzamjer al-Sham, considerato una delle figure di spicco del movimento jihadista con base in Siria. L’obiettivo della nuova fazione in gioco, che grazie ai finanziamenti dell’emirato del Golfo diventerà un gruppo dalla potenza economica e militare paragonabile all’Isis, è quello di rovesciare il regime siriano di Bashar al-Assad, combattere lo Stato Islamico e tutti quei gruppi presenti nell’area che ricevono l’appoggio degli Stati Uniti, i cosiddetti “ribelli moderati” che Barack Obama ha deciso di finanziare e addestrare per portare avanti la lotta agli uomini di al-Baghdadi.

Le fonti vicine al movimento guidato da al-Golani fanno sapere che, negli ultimi mesi, i vertici di al-Nusra si sono incontrati diverse volte con membri dei servizi segreti di diversi Paesi del Golfo, tra cui il Qatar. L’emirato avrebbe promesso ai jihadisti soldi, armi e truppe se avessero accettato di diventare il loro gruppo armato di riferimento nell’area e di distaccarsi da Al Qaeda. Proprio quest’ultimo aspetto ha generato discussioni all’interno del Fronte al-Nusra, con molti personaggi di spicco che non vorrebbero rompere i rapporti con Ayman al-Zawahiri. “Il nome Nusra verrà abbandonato per segnare un distacco da Al Qaeda – ha spiegato al-Sham – molti dei membri, però, non sono d’accordo, per questo non è ancora stata annunciata la nascita del gruppo. Ma il Qatar ha promesso un accentramento dei finanziamenti verso il loro movimento solo se si separano da Al Qaeda”, per questo al-Golani ha già deciso in favore della separazione. Gli ideali del nuovo movimento, di cui non si conosce ancora il nome, rimarranno comunque vicini a quelli di al-Zawahiri, ma gli uomini non saranno più dipendenti dal dottore egiziano.

La nascita di questa nuova fazione all’interno della guerra civile siriana crea un nuovo squilibrio tra le forze che operano in tutta l’area. Gli uomini di al-Golani potranno impiegare più risorse per rovesciare il regime di Assad, ma allo stesso tempo si proporranno come nuova e potente anima dei movimenti jihadisti in tutta l’area, dichiarando guerra allo Stato Islamico e ai gruppi legati all’Occidente, con Al Qaeda che ne uscirà nuovamente indebolita. Se da una parte la nuova fazione può risultare determinante a mettere fine al dominio dell’autoproclamato califfato in Siria e Iraq, dall’altra rappresenta un’entità da non sottovalutare e che, da gruppo in difficoltà che ha visto molti miliziani fuggire per arruolarsi nello Stato Islamico, potrebbe diventare un nuovo grande nemico dell’Occidente, con abbondanza di fondi, armi e uomini a disposizione.

Twitter: @GianniRosini 

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