“Mi è stato sequestrato il conto corrente in cui vi erano 26mila euro e poi mi hanno bloccato un quinto dello stipendio, perché io una somma del genere non l’ho mai vista. E’ una gravissima violazione della mia libertà, senza che nessun giudice abbia stabilito che io sia colpevole. Questa è un’infamia contro cui mi batterò in ogni sede“. Così Marcello Fiori, l’ex commissario straordinario di Pompei e attuale coordinatore dei club ‘Forza Silvio‘, commenta in conferenza stampa alla Camera, insieme al capogruppo di Forza Italia, Renato Brunetta, il decreto della Procura della Corte dei Conti di Napoli che ha ordinato il sequestro preventivo di beni per circa 6 milioni di euro per i lavori del Teatro Grande di Pompei. Vicenda che Brunetta definisce “una bufala“, mentre Fiori spiega di non aver mai ricevuto l’ordine di sequestro. Quanto al processo che lo vede imputato per abuso d’ufficio, Fiori commenta: “Mi onora che il procedimento sia stato firmato dall’ex procuratore Diego Marmo, il pm che pretendeva di inchiodare Tortora con l’accusa di camorra e spaccio di droga”. E sull’affidamento dei lavori per il teatro, avvenuto senza gara, Fiori ribatte: “Io avevo il potere di farlo, ne sono certo”  di Manolo Lanaro

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