Dopo la lettera pubblicata dal Fatto Quotidiano e 12 giorni di silenzio, la Rai ha deciso di attivare una commissione etica sul caso del consigliere di viale Mazzini Antonio Verro, che nel 2010 aveva inviato una lettera all’allora presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e proprietario di Mediaset in cui “segnalava” le trasmissioni contro il governo. Verro aveva smentito, ma quella lettera è diventata un caso per il quale il presidente di viale Mazzini Anna Maria Tarantola ha deciso di avviare “con serenità” un’indagine interna. E’ quanto emerso oggi nell’audizione del presidente in Commissione di vigilanza Rai in Parlamento. “I tempi?” ha chiesto il presidente Roberto Fico (deputato del M5S) al presidente Rai. “L’indagine è complessa – ha dichiarato Tarantola -, ma è interesse dell’azienda stare nei tempi stretti, questo lo assicuro”. Poi sono intervenuti alcuni membri della Commissione di vigilanza. Il senatore Enrico Buemi (Gruppo Autonomie Senato) si è scagliato contro il Fatto Quotidiano e ha chiesto l’intervento della magistratura, perché “si tratta o di un falso o di una sottrazione di documenti e violazione di posta privata. E – ha proseguito – chiedo se Rai tutelerà per vie legali il danno d’immagine all’azienda? Oltre al danno arrecato al consigliere Verro?”, il dirigente Tarantola ha così risposto: “Valuteremo”. Pino Pisicchio (deputato del Gruppo Misto) dice: “Guardiamoci in faccia, l’esito dei lavori della commissione etica Rai arriveranno dopo la scadenza del mandato di questo Cda”. Maurizio Gasparri (senatore di Fi), tornando alla lettera di Verro, ha invece affermato: “Forse la lettera è falsa”  video di Manolo Lanaro

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Rai, caso Verro: consigliere sotto accusa. No di Fi: “Saremmo complici di un reato”

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