Chi discute la candidatura di Luca Zaia alla Regione Veneto è fuori dalla Lega Nord. Lo scontro tra il segretario del Carroccio Matteo Salvini e il sindaco di Verona e leader della Liga Veneta Flavio Tosi arriva al confronto finale. Salvini, parlando con ilfattoquotidiano.it, sull’ipotesi di una eventuale corsa di Tosi chiarisce: “Non esiste nessuna doppia candidatura. Il candidato era ed è Luca Zaia, chi non è d’accordo ha un mondo davanti a sé, che non è in Lega. Chi mette in discussione Zaia, non lo fa a nome e per conto della Lega lo fa da un’altra parte”.

Il segretario aggiusta il tiro: “Io non espello nessuno, ma c’è qualcuno che eventualmente si autoesclude, chi non sostiene Zaia, sostenga la Moretti, Passera, sostenga Alfano“. Ma il messaggio è chiaro e infatti Tosi replica subito: “Se Salvini decidesse per espellermi? Spetta al consiglio federale in ogni caso ognuno si assume le sue responsabilità – spiega Tosi, a Un giorno da Pecora su Rairadio 2 – Dicevano che ero fuori dalla Lega perché ero contro la secessione adesso è più secessionista nessuno”. “E se fosse espulso?”, domandano i conduttori. “Direi qualcosa, ma non ora”, risponde il sindaco, laconico. “Io – ha più volte ribadito Tosi – sono per l’autonomia della Liga Veneta sul prendere decisioni sulle elezioni. Lo scontro è tutto lì, perché prima non c’erano tensioni”. “Io sono una persona coerente e la Lega è un partito con uno statuto che prevede che alleanze e liste le facciano le realtà regionali, quindi la Liga Veneta”. Insomma “il problema nella Lega non è il candidato governatore per il Veneto. Se qualcuno cambia le regole – ha detto non confermando una sua eventuale candidatura né tantomeno possibili apparentamenti con il centro destra – ci sarà un problema”. 

Nella rissa interviene anche lo stesso Zaia che definisce l’ipotesi di una candidatura di Tosi “abominevole“: “E’ un’ipotesi che i veneti saprebbero valutare come un’ipotesi assolutamente abominevole che va al di là di ogni pessima aspettativa – dice il presidente di Regione – Penso che il segretario della Liga Veneta sappia benissimo che non può candidarsi contro il suo candidato, dopodiché ognuno farà quello che vorrà. Non è assolutamente una sfida, ma la volontà di pensare che al di là di questi discorsi c’è un popolo, quello dei veneti, che si meritano una buona amministrazione”.

Uno dei motivi di scontro tra Salvini e Tosi è stato la possibile assenza del sindaco alla manifestazione contro il governo Renzi organizzata dalla Lega a Roma per il 28 febbraio: “Farò l’impossibile per andare alla manifestazione di Roma per non prestare il fianco a dei miserabili che ci speculano sopra – ha precisato Tosi – Il mio primo dovere è di fare il sindaco e per questo ho un’agenda fitta che comprende anche il ruolo di segretario. C’è chi specula, e non mi riferisco a Salvini, sul fatto che io non possa essere presente, ma farò di tutto per esserci anche per questo”.

La “questione Veneto” sarà uno dei punti all’ordine del giorno della riunione del Consiglio federale della Lega Nord, che si terrà lunedì 2 marzo in cui i vertici del Carroccio faranno un bilancio della manifestazione di Roma. Non è escluso che gli oppositori di Tosi chiedano il commissariamento della segreteria veneta.

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