di Carblogger.it

Le tecnologie dividono sempre di più. Una competizione nuova (o quasi) si è scatenata nell’industria automobilistica: da una parte i sostenitori dell’elettrica, dall’altra quelli dell’auto a idrogeno. Che poi è anch’essa un’elettrica. Ma non fa nulla.

Ad accendere la miccia ci ha pensato Elon Musk, numero 1 di Tesla, che per primo ha rilanciato l’auto elettrica: “L’auto con fuel cell a idrogeno è sciocca”. Il video lo trovate su YouTube (dovete andare intorno al minuto 11). Musk ha spiegato il perché delle sue parole: “Devo usare energia per ricavare l’idrogeno. Devo utilizzare altra energia per portarlo alle alte pressioni necessarie a stoccarlo nei serbatoi. Nelle fuel cell, l’idrogeno deve poi produrre di nuovo energia con la quale far muovere l’auto. Tutto ciò è terribile. Perché questo percorso così complicato? Non ha senso”.

Il discorso per Musk è chiaro: produco energia da fonti rinnovabili e con quella faccio viaggiare direttamente un’auto elettrica. Punto e basta. Nulla di più. A pensarla, più o meno nello stesso modo, è Ian Robertson, membro del Board di Bmw con cui ho parlato nei giorni scorsi: “Troppi ancora i problemi da risolvere per far partire realmente una mobilità a idrogeno”. Le stesse parole di Carlos Ghosn: la “sua” Nissan ha annunciato che in Giappone ci sarebbero già più stazioni di ricarica che distributori di benzina.

Ma non sono tutti d’accordo con Musk. Prima fra tutti Toyota, che ha già lanciato la Mirai a idrogeno in Giappone e tra qualche mese lo farà anche in Europa: “L’idrogeno è l’elemento più diffuso sulla terra e, se compresso, ha una densità di energia più elevata rispetto ai carburanti più tradizionali”, mi ha spiegato Takeshi Uchiyamada, inventore della Prius e ora a capo del Board di Toyota. L’ingegnere giapponese ne è così convinto che ha dichiarato: “L’idrogeno diventerà quello che sono stati negli ultimi 100 anni benzina e gasolio”. E per questo ha aperto alcuni dei brevetti della Mirai a tutti. Uchiyamada non è il solo, anche in Hyundai e Honda ci credono, così come, seppur con più cautela, sembrano ben propensi alle fuel cell in Mercedes e nel gruppo Volkswagen. Ci sono poi le aziende interessate al business delle stazioni di rifornimento di idrogeno ben più ricco di quello di una semplice low-cost ricarica elettrica.

Resta fuori dalla discussione il gruppo Fca. Per Marchionne, elettriche e fuel cell non fa differenza: entrambe sono solo un’inutile perdita di soldi.

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