Quando raggiungerò i 60 anni, a differenza dei colleghi che sono stati consiglieri in Regioni come la Lombardia, il Veneto, la Sicilia e la Sardegna, io non andrò in pensione col culo coperto”. Sono le parole del deputato Pd Matteo Richetti, intervistato da Klaus Davi nel suo programma su youtube, “Klauscondicio”. Il parlamentare modenese osserva: “Adesso pare che la riduzione dei costi della politica sia una battaglia condivisa da tanti e da tutti. Ma molto spesso dietro si cela l’inganno. Io sono il primo parlamentare che entra in Parlamento avendo lasciato alla Regione Emilia Romagna 700mila euro di vitalizio maturato in 8 anni di mandato regionale. Secondo me, quella cifra è una vergogna, tanto è vero che li ho lasciati lì”. E aggiunge: “Altri stanno raccontando di provvedimenti, che però poi stranamente non riguardano determinate persone e ancora oggi si verificano posizioni scandalose nelle Regioni per mille motivi istituzionali, legislativi, burocratici. Sicuramente alcune cose si stanno facendo, ma non certo a sufficienza rispetto a quello che può essere fatto davvero dalla politica”. Richetti poi spiega: “Il M5S si definisce più virtuoso del Pd? Prima di criticare gli altri, preferisco guardare dentro casa mia. Credo però che non siano vere questa loro autodeterminazione e autoriduzione degli stipendi. I colleghi del M5S stanno costando al Parlamento, quindi al bilancio dello Stato e alle tasche degli italiani, esattamente quanto gli altri. Alcuni rappresentanti del M5S” – continua – “siedono all’ufficio di Presidenza della Camera, quindi possono cambiare queste cose. E’ inutile continuare a dire ‘noi rendicontiamo’. Lo facciamo, perché il singolo parlamentare rendiconta che tutti i mesi si prende 1500-2000 euro di rimborso solo per pranzi e cene. Beh, sarà trasparente quanto volete, ma non è certo virtuoso” di Gisella Ruccia

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