In principio furono le “taglie forti”. Avete presente? Banditi fiori, righe, colori e fantasie brillanti; largo, invece, a tagli e linee per lo più sgraziati pensati per nascondere e dunque molto poco sexy. Il contrario del glamour e del trendy, roba da cui tenersi alla larga (se possibile). La moda, decisamente, stava da un’altra parte. Per la precisione, stava sulle passerelle e sulle pagine patinate delle riviste dove longilinee modelle taglia 38 proiettavano l’immagine della donna perfetta. Che, per la cronaca, non esiste. Già, perché, dicono le statistiche, la taglia in assoluto più venduta al mondo è la 44-46 e persino lassù, nel dorato universo della moda, cominciano ad accorgersene.

Silenziosa, ma inesorabile, avanza la rivoluzione delle “taglie-più”, spinta dal fenomeno delle modelle e delle blogger plus-size alle quali molti stilisti si affidano e che sempre più spesso compaiono sulle copertine. Ashley Graham, Victoria Lee, Robyn Lawley, Gabi Gregg, sono lì a dimostrare che si può essere sexy anche con qualche chilo in più. «Sono una donna, non sono una taglia» è il motto della blogger italiana (catanese, per la precisione) Giorgia Marino, «portatrice sana di curve», il cui blog ha una media di 15.000 contatti al giorno. Dal canto suo, la 29enne Candice Huffine si ritrova accanto alle bellezze “normali” Adriana Lima, Isabeli Fontana, Natalia Vodianova, Raquel Zimmermann nel Calendario Pirelli 2015 (oltre ad essere comparsa su Vogue). Senza dimenticare celebrity “robuste” come Kim Kardashian o Beyoncé.

Una vera e propria marcia dell’”orgoglio curvy”, che ha fatto cadere persino il tabù del bikini (finora vietatissimo alle donne “morbide”): si chiama “curves in bikinis” la campagna pubblicitaria di “Swimsuits for all” (brand americano specializzato nei costumi da bagno fino alla taglia 60!), che vede protagonista proprio la modella curvy Ashley Graham. L’anno scorso, il brand ha realizzato un calendario (“ad ogni curva il suo bikini”) per ribadire che si può essere sexy anche oltre la 38. Vedere per credere. E Gabi Gregg ha creato i Fatkini (un nome, un programma), bikini per le taglie più che hanno avuto grande successo negli Usa.

Insomma, bandita la parola “grassa”, l’espressione “taglie forti” sta cominciando a perdere la sua connotazione negativa, ora che anche le donne “morbide” vogliono indossare abiti alla moda, che esaltano e non mortificano le forme.
E il mercato si adegua. Manco a dirlo, in testa ci sono gli Stati Uniti. Lì è tutto un fiorire di siti e iniziative. Intanto, a grande richiesta a giugno tornerà a New York la Full Figured Fashion Week, la settimana della moda plus-size, con tanto di elezione dello o della stilista dell’anno. Ma è l’offerta commerciale a farla da padrone, specie quella online, che sta regalando nuove esperienze di shopping per chi porta “taglie comode”: Modcloth, Rum&Coke, Rent the Runway e One Stop Plus (che ora è diventato Fullbeauty), il quale si vanta di essere la miglior destinazione per le taglie americane dalla 12 in su (per chi compra dall’Italia ci sono i dazi doganali in più da pagare).

Ma non si lasciano sfuggire l’occasione i colossi della moda oggi disponibili anche da noi come Asos (che ha reparti per tutte le esigenze: curvy, maternity, petite), Zalando, Elena Mirò (marchio delle taglie forti che ora ha anche il suo e-shop e per la stagione primavera-estate 2015 presenta una collezione con stampe geometriche pensate per ridisegnare otticamente la silhouette), CarmaKoma (brand danese che propone uno stile giovane e contemporaneo fino alla 58), H&M, Ovs. Tutti in gara a chi è più “curvyglam”. E l’alta moda? Non sta a guardare, anche se si limita (per ora) a presentare linee “curvy-friendly”, cioè modelli e look costruiti per accompagnare (migliorandola) la figura (se ne sono visti diversi anche all’ultima settimana della moda newyorkese). Non è ancora il traguardo, ma chi le ferma ora le ragazze taglie più?

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