Sulle confezioni dei prodotti si attribuivano qualità nutrizionali che non avevano. Sotto la lente dell’Antitrust stavolta sono finite quattro grosse aziende di patatine in busta che, nonostante la loro natura industriale, si pubblicizzavano con “vanti di artigianalità“. “Eldorada patate cotte a mano” e “Alfredo’s” di Amica Chips; la linea “La patatina artigianale” e le “Da Vinci chips” di Pata, oltre a “Le contadine – fatte a mano” di Ica Foods: tutti rimandi alla genuinità che l’Agcm ha ritenuto ingannevoli per i consumatori.

Dopo diverse segnalazioni di privati e dell’Unione nazionale consumatori,il garante della concorrenza ha erogato una sanzione complessiva di 1 milione di euro per pubblicità ingannevole e informazioni scorrette a “San Carlo” (350mila euro), ad “Amica chips” (300mila), a “Pata” (250mila) e a “Ica Foods” (100mila). “Attraverso diciture e immagini suggestive – si legge nella nota dell’Authority – venivano attribuiti a taluni prodotti specifiche caratteristiche salutistiche non corrette oppure si fornivano informazioni, in merito alla composizione e agli ingredienti o alle modalità di trasformazione o cottura”, non corrispondenti a verità.

Le imprese sanzionate, oltre a dichiarare un ridotto contenuto di grassi nelle loro confezioni, lo facevano in modo non conforme alle prescrizioni comunitarie in materia, disciplinate dal regolamento 1924/06, in quanto la percentuale di riduzione vantata era inferiore a quella consentita oppure non adeguatamente accostata al termine di raffronto base per prodotti dello stesso tipo. Lo spazio visivo deve infatti essere il medesimo, al pari dell’evidenza grafica.

Tre aziende, inoltre, secondo l’Antitrust hanno conferito una particolare enfasi, nelle confezioni, alla presenza di olio d’oliva nelle rispettive confezioni. Si tratta della Linea “Autentica trattoria all’olio di oliva” di San Carlo, di “Eldorada la tradizionale con olio d’oliva” di Amica Chips e di  “Da Vinci chips: con olio extra vergine d’oliva”. Le imprese avrebbero in questo caso omesso di evidenziare l’effettiva percentuale impiegata: il quantitativo reale veniva indicato solo sul retro delle buste e risultava assai più basso rispetto a quello di altri olii vegetali.

Con “Rustica – le ricette di Cracco” di San Carlo e le diverse varianti di “La patatina” di Amica Chips, si sarebbe poi inculcata nei consumatori l’erronea convinzione che queste confezioni fossero diverse dal prodotto base o dalla variante aromatizzata. E infine, Ica Foods ha accreditato al prodotto “Crik Crok & Blue” proprietà salutistiche non autorizzate dalla Commissione europea.

Nell’erogare le sanzioni, l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha tenuto conto anche della dimensione di ciascuno dei quattro operatori e della loro condotta nel corso del procedimento, valorizzando l’impegno spontaneo o l’adozione anticipata di misure idonee a eliminare le pratiche contestate.

Articolo Precedente

Tasse, da Imu e Tasi 23,9 miliardi allo Stato. Ma l’evasione è al 18,4 %

next
Articolo Successivo

Eur Spa, Franceschini dice no: “Vendita dei palazzi storici non è praticabile”

next