Scoppia il caso dell’utilizzo della sigaretta elettronica nell’Aula della Camera. A sollevare la questione il deputato del Movimento 5 stelle Alberto Zolezzi, che ha stigmatizzato i collegi che “la stanno usando”, sia per l’”esempio negativo” dato alle scolaresche presenti in tribuna, sia perché “aumenta l’inquinamento” dell’ambiente chiuso.

Una presa di posizione alla quale si è subito associato Settimio Nizzi, di Forza Italia, chiedendo di fermare l’uso della sigaretta elettronica. “C’è la nicotina, noi non possiamo far sì che si continui a fumare dentro quest’Aula, si fuma fuori, il responsabile della sicurezza deve far rispettare questa norma. Informerò immediatamente la presidente della Camera – ha assicurato il vicepresidente Roberto Giachetti, che in quel momento presiedeva l’Assemblea- che trasferità la questione ai Questori, che hanno il compito di occuparsi dell’ordine e della sicurezza nell’Aula”.

Lo stesso Giachetti, sollecitato da Nizzi, ha poi confessato di non fumare la sigaretta elettronica, ma il sigaro e “qui non lo posso fumare”. La querelle ‘e-cigarette’ non è nuova. Nella scorsa legislatura scoppiò già al Senato nel novembre 2012 quando l’allora vice presidente Rosi Mauro redarguì i colleghi, come si dice, “svapatori”: “Se tutti facessero così, l’aula diventerebbe un bagno turco”, disse.

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