Benyamin Netanyahu contro David Grossman. E’ l’attrito che, secondo i media di Gerusalemme, si starebbe consumando tra il premier e lo scrittore israeliano. Il capo del governo sarebbe intervenuto a gamba tesa, interferendo sulla composizione della giuria del Premio Israele per la letteratura, rimuovendo d’autorità due accademici della giuria, per evitare che il premio in questione – molto prestigioso nel Paese – fosse attribuito a Grossman, scrittore di fama mondiale e intellettuale fortemente critico nei confronti della destra di governo israeliana.

“Troppo spesso sembra che membri estremisti della giuria concedono premi ai loro amici“, ha scritto su Facebook Netanyahu per motivare la sua decisione. Questa situazione un gruppo di “estremisti si passa il testimone e controlla la selezione del Premio – ha aggiunto – deve cambiare“. “La composizione della giuria che seleziona i candidati al premio – ha argomentato il premier – deve essere bilanciata e riflettere le varie correnti, posizioni e strati della società israeliana. Tuttavia negli anni sempre più figure radicali, inclusi anti-sionisti, compreso per esempio chi sostiene il rifiuto di servire nell’esercito, sono stati nominati nella giuria e invece sono stati troppo pochi gli autentici rappresentanti delle altre parti della nazione”. “Il premio letterario – ha concluso – appartiene a tutto Israele”.

Il primo modo utilizzato da Netanyahu per motivare la decisione era stato additare uno dei due membri della giuria sostituiti come un sostenitore della obiezione di coscienza di quanti si rifiutano di servire nei Territori. In un gesto di protesta, altri quattro membri della giuria hanno rassegnato le dimissioni. L’intervento di Netanyahu, affermano, non ha assolutamente precedenti nella storia dell’ assegnazione premio.

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