La Corte Costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità della cosiddetta Robin Tax, ma solo “pro futuro”, cioè a partire dal giorno dopo la pubblicazione in gazzetta ufficiale della sentenza appena depositata. La pubblicazione dovrebbe avvenire oggi stesso. La cosiddetta Robin Tax è l’addizionale Ires (ossia l’Imposta sul reddito delle società) che tocca le aziende petrolifere ed energetiche, istituita con l’articolo 81 del decreto legge 112 del 2008 (governo Berlusconi). A sollevare questione di legittimità su questa norma era stata la commissione tributaria provinciale di Reggio Emilia a seguito del ricorso proposto da una rete di punti vendita di carburanti, Scat Punti vendita spa, contro l’Agenzia Entrate di Reggio Emilia.

Già in mattinata, prima che la notizia fosse uscita ufficialmente, i risultati positivi di Snam e Terna in Borsa erano stati collegati alle indiscrezioni de Il Sole 24 Ore sulla probabile bocciatura della Robin Tax. “Se fosse confermata – spiegava un analista citato dalle agenzie di stampa – la cancellazione della Robin Tax avrebbe un impatto molto positivo sulle utilities e in modo particolare su quelle che operano in ambiti regolamentati. I maggiori benefici ricadrebbero su Snam e Terna che potrebbero registrare un aumento del 10% dell’utile per azione”.

Articolo Precedente

Ubi Banca, perquisita Compagnia delle Opere. “Illecita influenza su assemblea”

next
Articolo Successivo

Decreto salva-Berlusconi slitta, non andrà in Consiglio dei ministri il 20 febbraio

next