Roma come Amsterdam? Da tempo si parla di un quartiere per il sesso a pagamento, ma adesso sembra che i tempi siano maturi e che l’esperimento possa partire nella Capitale. Ad aprile, per la precisione e la città Eterna potrebbe essere la prima città in Italia ad avere una zona a “luci rosse”, dove sarà tollerata la prostituzione. Una decisione che ha scatenato l’inevitabile polemica e che vede contrari all’iniziativa non solo esponenti dei partiti d’opposizione ma anche di quelli di maggioranza, come Stefano Pedica del Pd.

Fra due mesi quindi dovrebbe essere inaugurata “inaugurata” la prima via dove sarà possibile esercitare quello che è definito il mestiere più vecchio del mondo. Il quartiere che ospiterà l’iniziativa è quello dell’Eur, tra ministeri, uffici e grattacieli, da anni ormai punto di ritrovo per prostitute e clienti tanto da portare l’amministrazione comunale a stabilire prima divieti di transito notturni e poi ad ipotizzare l’installazione – mai avvenuta – di telecamere in strada.

L’intenzione è quella di creare 2-3 zone a luci rosse: e la prima vedrà la luce entro aprile per un costo di circa 5mila euro al mese. Qui ci saranno operatori sociali “anti-sfruttamento”, con il compito di effettuare controlli sanitari sulle ragazze, distribuire preservativi ed evitare infiltrazioni da parte dei cosiddetti “protettori”.

Inevitabile monta la polemica tra favorevoli e contrari, con critiche che piovono anche dal Pd che, per bocca del senatore Stefano Pedica, parla di “ghetti a luci rosse”. Per Sel, invece, si tratta di “un passo avanti contro lo sfruttamento”, così come per l’assessore comunale alle Politiche Sociali, Alessandra Cattoi secondo la quale il progetto “è molto rispettoso di tutte le persone che vengono coinvolte in questa vicenda: da una parte le donne e dall’altra parte i cittadini che vivono in quartieri dove effettivamente ci sono situazioni di degrado”.

Per Forza Italia, invece, ormai “l’Eur è ridotto ad un ghetto di degrado umano e sociale” con il sindaco Marino che “attua un provvedimento contrario alle leggi dello Stato”. Per la deputata Barbara Saltamartini, l’idea della zona a luci rosse “ha dello sconvolgente”. Nelle prossime settimane, intanto, il progetto del Municipio arriverà sulla scrivania del sindaco Marino, che già a maggio scorso si era detto “favorevole alle zone a luci rosse”. “Questo dilagare della prostituzione – disse – non solo arreca un danno al decoro della città, ma crea situazioni di disagio gravissimo ad alcuni quartieri”.

Articolo Precedente

Stereotipi di genere il problema, stereotipi di genere la soluzione?

next
Articolo Successivo

Under 35: in Italia due su tre vivono ancora coi genitori, anche se lavorano

next