La data che tanta (e forse troppa) gente sta aspettando con ansia è il 12 febbraio: quel giorno, infatti, arriverà nei cinema italiani Cinquanta sfumature di grigio, tratto dall’omonimo bestseller erotico della scrittrice inglese E. L. James. E forse definirlo bestseller è persino riduttivo, visto che le vicende sadomaso di Christian Grey e Anastasia Steele hanno sfondato, e di molto, le cento milioni di copie vendute in tutto il mondo. Le attese sono altissime, in verità più per quanto riguarda il box office che la qualità cinematografica della pellicola: basti pensare che il trailer ufficiale su YouTube è stato visualizzato 250milioni di volte. E visto che dalle parti di Hollywood hanno una concezione un po’ bislacca dell’amore, quale miglior occasione di San Valentino per svelare alle donne e agli uomini di tutto il mondo i piaceri del sadomasochismo?

Per i due ruoli principali erano stati scelti Charlie Hunnam e Dakota Johnson (figlia di Melanie Griffith e Don Johnson, nipote di Tippi Hedren, indimenticabile ne Gli Uccelli di Alfred Hitchcock, fino a poco tempo fa figliastra di Antonio Banderas), ma Hunnam ha abbandonato il progetto un anno e mezzo fa . “Troppi impegni”, ha detto lui. Troppe critiche dai fan del libro per una scelta mai apprezzata, hanno detto tanti altri. Al suo posto è arrivato il bell’attore nordirlandese Jamie Dornan, che tra qualche giorno potremo vedere dare il meglio di sé (letteralmente) sul grande schermo.

Nessun intoppo, invece, per Dakota Johnson nel ruolo di Anastasia Steele. Figlia di cotanti genitori, in realtà Dakota provava da anni a sfondare nel cinema (la prima esperienza risale al 1999 in Pazzi in Alabama, diretto dal patrigno Antonio Banderas) e 50 sfumature, con tutte le polemiche e le aspettative che porta, si è rivelato il progetto giusto per uscire dal mucchio e conquistare la notorietà. E mentre il battage promozionale sta invadendo mezzo mondo (anteprima a Berlino l’11 febbraio, dal 12 in Italia, dal 13 negli Stati Uniti), già non se ne può più delle infinite domande tutte uguali ai due protagonisti sulla “difficoltà” di girare un film così scabroso.
Dando per assodato che Dornan e la Johnson siano stati profumatamente pagati e riceveranno in cambio presumibilmente un ritorno di immagine senza precedenti, le vere domande da fare sarebbero altre: pensate davvero che ai milioni di spettatori che andranno a vedere il film interessi anche solo minimamente il vostro talento artistico? Ci avete dato dentro abbastanza? No, perché in caso contrario il sadomasochismo diventerebbe reale, e al dolore non seguirebbe il tanto agognato piacere.

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