Anche chi si professa laica/o, non può non essere interessato al pensiero della Chiesa cattolica, e non solo di Papa Francesco. Ad oggi infatti le decisioni della Chiesa Cattolica, piaccia o no, incidono profondamente sulla vita di tutte noi donne italiane. E allora in breve.

Un autorevole gesuita attraverso la rivista Civiltà Cattolica, ha criticato i vescovi filippini per la loro “non apertura” alla contraccezione e le loro posizioni di chiusura verso la “salute riproduttiva”.
La posizione del gesuita è stata a sua volta criticata da Padre Fessio formatosi alla scuola teologica di Joseph Ratzinger, fondatore e direttore negli Stati Uniti della casa editrice Ignatius Press, che così replica:

“E’ vero che l’aborto è un male peggiore della contraccezione, e anche “decisamente più grave”? Non necessariamente. Prendiamo il caso di coppie sposate che senza grave necessità utilizzano la contraccezione per rinviare la nascita di figli per anni, dopo che si sono sposati. Certamente in alcuni casi la volontà di Dio per loro è che siano aperti a una nuova vita. Qual è allora il male più grave? Prevenire il concepimento – e l’esistenza – di un essere umano con un’anima immortale, voluto da Dio e destinato alla felicità eterna? O abortire un bambino nel grembo materno? Quest’ultimo è certamente un male grave, “Gaudium et spes” lo definisce un “crimine abominevole”. Ma comunque esiste un bambino che vivrà eternamente. Mentre nella prima circostanza non esisterà mai un figlio che Dio intendeva venisse al mondo.”

Ecco l’esempio di quando un pensiero maschile razionale e attento alla regola, si cala senza rispetto, né considerazione, né ascolto nella nostra pancia, nel grembo delle donne.
Sostenere che l’aborto sia da ritenere in qualche misura, una pratica di controllo delle nascite che Cristo preferirebbe è abominevole e spero che le teologhe e i teologhi del rinnovamento intervengano con decisione.
Sostenerlo e non avviare una riflessione, sostenerlo e non interrogare le donne che quella vita in grembo portano non è più accettabile.

Sostenere che la contraccezione non sia alla base di una doverosa salute riproduttiva, ignorando la diffusione delle malattie sessualmente trasmesse, non è più una posizione difendibile da alcuna religione e infatti Papa Francesco nel suo recente viaggio nelle Filippine non ha avvallato la posizione oscurantista dei vescovi del Paese.

Non abbiamo bisogno ora del pensiero di Padre Fessio in particolare in un Paese che non educa ad una sessualità responsabile, dove i ragazzi e le ragazze non hanno interlocutori con cui confrontarsi su questi temi con conseguenze pesanti per tutti, ma in particolare per le giovani donne.

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