Ogni giorno in decine di piazze die tutta la Grecia gruppi di volontari auto-organizzati cucinano centinaia di pasti per gli indigenti. Sono gli stessi attivisti ad acquistare i generi alimentari. Nel centro del Pireo, cittadina portuale di Atene, almeno 100 persone si mettono in fila quotidianamente per avere un piatto caldo. “Dovrebbe farlo lo Stato”, spiega Ong Roy, migrante cinese e “capo-cuoco” che ogni settimana compra, cucina e serve pasti caldi. “Il 17 per cento della popolazione greca non può soddisfare il proprio bisogno di cibo, il 35 vive sotto la soglia di povertà”, dice Christos Giovanopoulos, portavoce del movimento Solidarity for All che puntualizza: “Si parla di ‘africanizzazione della Grecia, ci siamo allontanati dall’Europa metropolitana per avvicinarci alle periferie globali”   di Cosimo Caridi

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