Anche al Comune di Rimini da martedì 20 gennaio si sperimentano le larghe intese tra Partito democratico, Forza Italia e Nuovo centrodestra. Nell’ultimo consiglio comunale infatti la maggioranza Pd guidata dal sindaco renziano Andrea Gnassi si è spaccata sul tema della privatizzazione dei nidi d’infanzia. Una mozione consiliare presentata da Movimento 5 stelle, Italia dei Valori e dalla lista civica Fare comune, con la richiesta che sia il consiglio comunale a decidere delle future (e annunciate dalla maggioranza) esternalizzazioni di due asili nido, è stata bocciata dal gruppo Pd. Ma solo grazie al voto determinante del centrodestra. Il tutto perché cinque consiglieri Pd hanno votato in disaccordo: “Abbiamo dato l’ok a quella mozione semplicemente perché ridava un ruolo al consiglio comunale”, spiega a ilfattoquotidiano.it Simone Bertozzi, uno dei cinque ‘dissidenti’ di martedì. “Il tema delle esternalizzazioni è una questione delicata che peraltro è già stata prevista dai bilanci che abbiamo votato. Tuttavia secondo me deve passare in consiglio comunale e per questo motivo ho votato sì alla proposta. Non è una spaccatura. Certo – conclude Bertozzi – quando vedo uno del Nuovo centrodestra che vota col Pd, la cosa mi puzza”.

Il tema dei due nidi “Bruco verde” e “Cerchio magico” da tempo fa discutere a Rimini ed è diventato quasi un simbolo in una provincia che è ultima in Emilia Romagna per numero di posti in proporzione ai bambini residenti. Un anno e mezzo fa per contrastare le prime voci di esternalizzazione delle due strutture ci fu anche una raccolta firme tra i cittadini, con oltre mille adesioni. Al momento e fino al prossimo anno scolastico il Bruco verde e il Cerchio magico sono in mano alla Asp Valloni, una azienda pubblica di proprietà del Comune, che però dal 2017 potrebbe affidare a dei privati la gestione delle due strutture. Subito dopo la seduta di martedì i berlusconiani e gli alfaniani, che da tempo propugnano quest’ultima soluzione, hanno esultato: “Se l’Asp Valloni potrà esternalizzare sarà grazie ai voti determinanti del centrodestra. Affidando ai privati i due asili, la collettività risparmierà 100mila euro”, ha detto Gennaro Mauro del Nuovo centrodestra.

Intanto la spaccatura dentro il gruppo Pd ha fatto infuriare il sindaco Andrea Gnassi, che a margine del consiglio comunale ha discusso animatamente con il capogruppo Pd, Mattia Morolli. Una vera e propria sfuriata, assicurano i presenti. “Gnassi non si è arrabbiato – spiega Morolli a ilfattoquotidiano.it – è una normale dialettica, una specie di lessico nostro”. Poi su quei consiglieri ribelli anche Morolli getta acqua sul fuoco: “Non c’è alcuna spaccatura. Vale quello che si è votato per anni con i bilanci, dove le esternalizzazioni sono sempre state previste”.

Infatti, anche su una seconda mozione, presentata sempre dall’opposizione e votata martedì in consiglio comunale, il Pd (questa volta compatto) e il centrodestra hanno votato uniti. Nel documento in questione si chiedeva esplicitamente che la gestione dei due asili nido in questione rimanesse alla Asp o tornasse al Comune stesso in gestione diretta. Proposta bocciata a larghissima maggioranza. Simone Bertozzi e gli altri in questo caso si sono attenuti alla linea di partito. Nessuna contraddizione con l’altro voto? “Quelle di martedì erano solo mozioni: secondo me le esternalizzazioni degli asili dovrebbero passare per il consiglio quando ci sarà da deciderle”, spiega il consigliere Pd. Sarcastico invece il commento di Gianluca Tamburini, capogruppo del Movimento 5 stelle: “C’è aria di patto del Nazareno anche a Rimini ormai”.

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