“Un terzo della popolazione greca, più di tre milioni, non ha diritto all’assistenza sanitaria nazionale, senza contare 500mila migranti irregolari”. Christos Giovanopoulos, portavoce del movimento Solidarity for All, coordina il lavoro di decine di cliniche sociali alla quali si rivolgono quotidianamente migliaia di ellenici. “Se non lavori per 50 giorni in un anno perdi, con la tua famiglia, l’assicurazione sanitaria pubblica” continua Giovanopoulos e con la disoccupazione al 27% è facile capire come ci si possa trovare alle porte di una crisi umanitaria. Dall’inizio della crisi il tasso di mortalità infantile si è alzato del 40% , l’aspettativa media di vita si è abbassata di 2-3 anni, è ricomparsa la malaria e i contagi di AIDS sono aumentati del 200%. La società civile è corsa ai ripari aprendo cliniche gestite da medici volontari che offrono consultazioni e medicine gratuitamente. Takuoi ogni giorno fa 6 ore di turno nella clinica a Pireo, la città portuale di Atene “il governo quando ha visto che tanti cittadini non avevano più l’assistenza sanitaria, ha alzato i prezzi da pagare per chi va in ospedale”  di Cosimo Caridi

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