I lavoratori chiamano, il Pd non risponde. E non per le solite polemiche tra partito e sindacato legate alle divergenze tra il segretario-premier Matteo Renzi e la leader della Cgil Susanna Camusso. In ballo stavolta c’è uno dei valori fondanti della sinistra, al quale il Pd non ha mai fatto mistero di richiamarsi: la solidarietà.

SOLIDARIETA’ L’E’ MORTA E già, perchè almeno tra i suoi massimi rappresentanti in Parlamento la solidarietà sembra proprio cosa defunta e sepolta. A fare le spese di questa indifferenza è stato un gruppo di amici e compagni degli onorevoli deputati e senatori, gli sfortunati dipendenti de “l’Unità”, storico giornale fondato da Antonio Gramsci ed ex organo del Pd, che hanno vissuto un Natale e un inizio d’anno a dir poco travagliati. E non solo perché il giornale ha sospeso le pubblicazioni lo scorso primo agosto. A pesare c’è anche il gelo con cui la vicenda viene vissuta dentro il partito. All’appello lanciato a fine novembre dai rappresentanti sindacali del giornale ai parlamentari con la richiesta di raccogliere fondi per il sostegno al reddito dei poligrafici (rimasti senza alcuna entrata da aprile per i ritardi burocratici nell’erogazione della cassa integrazione) ha risposto solo una decina di onorevoli e senatori su un totale di 308 eletti presenti sugli scranni di Montecitorio e Palazzo Madama. Davvero pochi.

CONTI APERTI Nel drappello di quelli che hanno provveduto a fare un bonifico bancario sul conto aperto presso la Federazione nazionale della stampa (Fnsi), il sindacato dei giornalisti, spicca la generosità di due big: l‘ex presidente del Consiglio Enrico Letta, che ha versato mille euro e l’ex segretario Pier Luigi Bersani, che ne ha inviati 500. Stessa cifra hanno donato il deputato Walter Verini, capogruppo Pd nella commissione Giustizia, e il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci. Battuti però dalla deputata piemontese Giovanna Martelli che ha regalato 800 euro, trecento in più del fondatore di Legambiente.

GIU’ LA ZAMPA Ancora, tra coloro che hanno contribuito con qualche centinaio di euro troviamo i parlamentari Anna Rossomando, Silvia Fregolent, Carlo Pegorer e Anna Giacobbe, mentre un altro esponente di primo piano come Stefano Fassina risulta aver versato 200 euro. Sandra Zampa, deputata bolognese e storica segretaria dell’ex premier Romano Prodi, invece, ha promesso di versare ma non ha ancora inviato il bonifico.

La “colletta” democratica non ha mancato comunque di suscitare polemiche tra onorevoli e senatori

RENZIANI SPILORCI La “colletta” democratica non ha mancato comunque di suscitare polemiche tra onorevoli e senatori: più d’uno avrebbe voluto soprassedere per evitare accuse di favoritismi verso un’azienda in crisi come tante altre. Altri, come il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio, Cesare Damiano, hanno preferito esprimere solidarietà in altro modo, per esempio impegnandosi a sbloccare le pratiche per la concessione dalla cassa integrazione ferma al ministero del Lavoro. Quanto ai renziani più in vista e quelli del “giglio magico”, neanche a dirlo: silenzio di tomba.

 

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