Pratiche commerciali scorrette. Con questa motivazione l’Antitrust ha dato una multa di 550mila euro a Ryanair, colpevole di fornire assistenza ai passeggeri attraverso un servizio di call center raggiungibile esclusivamente a pagamento e giudicato troppo oneroso.

Il procedimento dell’Autorità garante nei confronti della compagnia low cost era stato avviato il 6 giugno 2014 dopo numerose segnalazioni di passeggeri e associazioni di consumatori che lamentavano gli eccessivi costi e l’estrema difficoltà nel mettersi in contatto con l’operatore per esercitare specifiche prerogative contrattuali. Tra queste, la richiesta di assistenza per l’imbarco di persone con ridotta mobilità, la scelta di un aereo sostitutivo in caso di variazioni al piano di volo disposte dal vettore, la modifica della prenotazione, la richiesta di restituzione delle somme erroneamente addebitate e l’emissione della fattura commerciale per il volo acquistato, oltre all’utilizzo dei bonus di credito concessi dal vettore.

La decisione, si legge nel comunicato dell’Antitrust, rientra in un pacchetto di interventi analoghi sulle modalità di assistenza ai passeggeri del trasporto aereo e, in particolare, sull’utilizzo di linee telefoniche a sovrapprezzo per esercitare diritti previsti dai contratti con le compagnie. Non è la prima volta, tra l’altro, che Ryanair finisce sotto la scure del garante: lo scorso febbraio era già stata multata per 850mila euro per mancata trasparenza sulle offerte delle assicurazioni facoltative e sulle modalità di indicazione dei prezzi dei biglietti.

L’authority ha concesso alla compagnia aerea irlandese 90 giorni di tempo entro cui comunicare le iniziative adottate per rimediare alle scorrettezze. L’azienda di Michael O’Leary aveva iniziato a porre rimedio nel corso del procedimento, senza tuttavia eliminare i servizi giudicati irregolari. Ha però abolito il numero a sovrapprezzo dedicato all’assistenza prioritaria, ridotto le tariffe per l’assistenza telefonica e introdotto un servizio di assistenza via chat, accessibile dal sito, che consente al passeggero di parlare con un addetto al servizio clienti. Di questo comportamento della compagnia l’Antitrust ha tenuto conto nel decidere la sanzione.

 

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