Oltre 400 insegnanti senza stipendio da ottobre. I docenti dei centri di formazione Enaip (Ente nazionale Acli istruzione professionale) del Veneto hanno manifestato il 15 gennaio a Padova, davanti alla sede dell’ente, per chiedere l’immediato pagamento degli arretrati. Secondo gli organizzatori, circa 200 persone hanno partecipato al presidio: l’assemblea ha deciso che, in assenza di atti concreti, lunedì 19 scatterà lo sciopero degli insegnanti. La trama si complica se si considera che nessuno sembra volersi assumere la responsabilità di quello che si delinea come un potenziale dramma sociale: l’Enaip punta il dito contro i mancati finanziamenti da parte della Regione, che a sua volta se la prende con il patto di stabilità imposto da Roma.

A pagare le conseguenze di questa situazione, di fatto, sono i lavoratori. Si tratta di circa 330 dipendenti stabili più altri cento docenti inquadrati con rapporti atipici (co.co.co. e partite Iva). “Dopo aver saltato ottobre e novembre (più settembre per i precari), nemmeno a dicembre sono stati pagati gli stipendi – denuncia un comunicato dei sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals –. Ciò, sommato alla mancata corresponsione della tredicesima e a una serie di crediti contrattuali pari all’ammontare di un’altra mensilità, ha messo in gravissime difficoltà i lavoratori che per mesi hanno tirato avanti confidando in un lieve ritardo delle retribuzioni, e che adesso si trovano perfino impossibilitati a chiedere un prestito in banca non avendo una busta paga recente da presentare”. A rincarare la dose ci pensa Franco Pilla della Flc Cgil: “Abbiamo chiesto più volte a Enaip di farci vedere il bilancio, ma si sono sempre rifiutati”. Così sono partite le mobilitazioni: martedì 13 gennaio è scattato il blocco degli straordinari, mentre due giorni dopo si è tenuta la manifestazione di Padova, preludio dello sciopero annunciato per lunedì 19. Intanto, i sindacati hanno avanzato una richiesta di convocazione alla Regione Veneto.

Ma a rispondere alle richieste dei propri dipendenti dovrà essere, in primo luogo, Enaip: si tratta di un ente morale, con personalità giuridica e senza fini di lucro, che fa riferimento alle Acli, Associazioni cristiane lavoratori italiani, e che conta venti strutture e circa 8mila studenti in Veneto. L’ente si difende affermando la volontà di tutelare i posti di lavoro e di collaborare con i sindacati. Ma, allo stesso tempo, diffonde un comunicato dove spiega così i ritardi degli stipendi: “La mancata o ritardata erogazione dei crediti dovuti da parte della Regione Veneto, che oggi toccano quota 13,5 milioni di euro, sta ammassando sulle spalle dell’ente una mole di interessi passivi da lungo tempo non più sostenibile: oltre 600mila euro l’anno. Tutto ciò sta inevitabilmente costringendo in questi anni l’ente a ritardi di retribuzione verso i dipendenti e i collaboratori”.

“Il problema dei pagamenti è enorme – ammette Elena Donazzan, assessore all’Istruzione della Regione Veneto – In questo momento, noi siamo cattivi pagatori, ma non per colpa nostra, bensì di un patto di stabilità che è una tagliola e ci permette di pagare con il contagocce. Non me la sento di scaricare la responsabilità su Enaip ma, piuttosto, punto il dito contro il governo”.

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