E poi dicono che noi liguri siamo diffidenti e musoni. Macché: le primarie del Pd, stravinte da Lella Bum Bum Paita, hanno dimostrato il contrario. Il Pd ligure ha offerto all’Italia e al mondo uno spettacolo di democrazia: le primarie multietniche. Macché iscrizioni, formalità e controlli, come nelle primarie inventate da quei protestanti degli americani: le primarie multietniche sono infinitamente più aperte, tolleranti e solidali. Ha potuto votare praticamente chiunque: torpedoni di cinesi, pullman di famiglie turche, intere squadre di calcio giovanile che arrivavano ai seggi palleggiando. Bastava pagare i 2 euro richiesti, poi puntualmente rimborsati all’uscita, e manifestare l’adesione al Pd anche a gesti, per esempio deponendo la scimitarra.

I giornali locali pullulano di episodi ai limiti del francescanesimo, tanti che posso riportarne solo qualcuno, con beneficio d’inventario. A Rivarolo pare sia arrivato il clan dei siciliani, con tanto di coppola e scacciapensieri in sottofondo; il patriarca della famiglia, già condannato in primo grado a nove mesi per raccolta di firme false, ha dichiarato ai cronisti che aspetta fiducioso la sentenza d’appello. Ad Albenga, dove la Paita ha preso il quadruplo dei voti di Cofferati, sono arrivati 400 ecuadoriani 400, che si erano pure imparati a memoria le correnti del Pd, ma il presidente del seggio non ha avuto il coraggio di chiedergliele anche perché non se le ricordava neppure lui.

Pare persino, ma non posso giurarci su, che in alcune sezioni gli immigrati arabi abbiano chiesto di vedere il cammello prima di votare, mettendo tutti in imbarazzo: provate voi a procurarvi un cammello a Savona, la domenica pomeriggio. Ma la cosa più pittoresca in assoluto è la linea ufficiale dei vertici del Pd, sintetizzata dal vicesegretario Guerini prim’ancora di sentire la Commissione di garanzia. La linea è questa: le “irregolarità” messe agli atti sono inferiori ai quattromila voti che dividono il povero Cofferati dalla sora Lella, dunque sono perfettamente irrilevanti. Pare che dalla Corea del Nord siano già arrivati i primi messaggi di congratulazioni.

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