Tema: “Dopo aver preso in considerazione i dati sull’immigrazione in Italia e dopo aver letto l’articolo, scrivi un testo argomentativo in cui persuadi un tuo compagno leghista che il fenomeno migratorio non è un problema, bensì una risorsa”. Doveva essere solo un esercizio per le vacanze di Natale ma a qualche genitore della classe terza B dell’istituto tecnico “Aulo Ceccato” di Thiene (Vicenza) non è piaciuto quel “leghista” tanto da informare i vertici del Carroccio che ora sono pronti a fare una vera e propria battaglia alla docente che ha citato il partito.

Il primo ad attaccare la giovane professoressa, da tre anni in servizio all’istituto “Ceccato” è il segretario della Lega, Matteo Salvini che in un post su Facebook ha scritto: “Pazzesco. Questo insegnante che fa politica in classe dovrebbe cambiare mestiere! O no?”. Ma non basta. Il tema della classe terza B potrebbe finire in Parlamento visto che la senatrice Erika Stefani ha annunciato un’interrogazione al ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini per chiedere che venga condannato l’operato dell’insegnante d’italiano.

Intanto all’istituto tecnico di Thiene nessuno si aspettava tanto clamore. La traccia del tema è stata proposta dopo un dibattito in classe. Nessuno dei ragazzi, a quanto pare, sembra aver obiettato nulla alla docente che si è trovata al centro di una rovente polemica sollevata dal segretario politico cittadino che sarebbe stato informato del tema da alcuni genitori.

La Lega Nord ha immediatamente denunciato la vicenda al dirigente della scuola, Antonio Coccarelli: il segretario provinciale del partito ha invitato l’insegnante di italiano a chiedere scusa ai ragazzi e alle famiglie per quanto è accaduto, richiamandola ad occuparsi di politica fuori dalle aule scolastiche.

A difendere la docente è, invece, la dirigenza della scuola che fa quadrato attorno alla collega. “Siamo stati travolti da questa vicenda e siamo allibiti. Si tratta – spiega la vice preside Maria Grazia Grotta – di una traccia data in un contesto didattico con la sola finalità di definire il testo argomentativo. Nulla di più. Forse l’unica leggerezza è stata compiuta nel fatto di aver usato il termine leghista. In queste ore si è alzato un muro di solidarietà attorno alla professoressa: molti ragazzi hanno scritto lettere a sostegno dell’insegnante e anche noi docenti stiamo valutando di prendere iniziative a favore di una persona che da sempre lavora nella scuola”.

La professoressa Grotta difende a spada tratta la collega d’italiano: “L’insegnante ha fatto il suo dovere, ha prodotto anche dei documenti, ha fornito ai ragazzi dei dati dell’Istat, aveva fatto un dibattito in classe. Se c’era qualcosa che non andava avrebbero potuto parlare con lei prima di trasformare il tutto in una questione politica. I ragazzi avrebbero potuto anche avere opinioni diverse ma questo non avrebbe inficiato il voto. La dirigenza di questo istituto sta cercando di capire quanto è accaduto: sembra che siano stati alcuni genitori che non hanno gradito quel tema ma noi, allo stato attuale, non abbiamo avuto alcuna segnalazione da mamme o papà”. Per ora non è previsto alcun provvedimento a carico della docente da parte della scuola.

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