Cucina

Quando il cocktail riscopre il vino: dal “Chianti speziato” al “Prezzemolino”

Per i puristi un’eresia, per i palati più curiosi una vibrante variante di sapori. Il vino, dal più blasonato al più comune, dal più popolare al più ricercato, diventa protagonista di cocktail spettacolari e sorprendenti delle migliori liste drink

di Claudio Burdi

Un crescendo di innovative miscele che vanno ben oltre alle infinite versioni di sangria (la più nota bevanda d’origine iberica, sinonimo di “fiesta”, a base di vino, frutta e spezie) o ai classici a base di Champagne e Prosecco , come il Bellini o il Rossini. Da qualche anno la ricerca e la passione di chi fa del buon bere una professione hanno portato alla (ri)scoperta del vino come ingrediente o base alcolica per ottimi cocktail capaci di suscitare interesse e approvazione anche da parte del bevitore più esigente, in grado di apprezzare sfumature, profumi e sapori di un’ottima bevanda sapientemente miscelata. Bianco, rosso, rosè, bollicine o meno, ogni vino diventa il punto di partenza o il tocco di classe per la propria creatura da servire e sorseggiare.

Come il “Chianti Speziato” ideato da Ferruccio Filiè, ottimo barman di Indaco, un recentissimo friendly bistrot dall’animo toscano di l.go Bellintani 1 a Milano, che con il più noto DOCG toscano ha saputo realizzare una vera delizia da assaporare come aperitivo o dopocena. Com’è fatto? Si riempie un bicchiere da vino di circa 50 cl con del ghiaccio, due cubetti di mela (su cui sono inseriti i chiodi di garofano) e un pezzetto di rosmarino fresco; si lascia raffreddare il bicchiere per un minuto e si scola l’acqua formatasi. Si prosegue aggiungendo 20 ml di liquore alla vaniglia, 10 ml di zucchero liquido e il succo di uno spicchio di lime, grattuggiandovi sopra un po’ di noce moscata, per poi completare il tutto con il Chianti.

Altro gradevolissimo drink il Prezzemolino, una creazione della “regina delle spezie” Terry, eccezionale barlady dell’Opera 33 di via Farini 33 (sempre a Milano), a base di vino rosso, non troppo dolce, e tequila. Si tratta di un pestato di zucchero, fragole e foglie di prezzemolo, a cui si unisce del succo di lime, del ghiaccio (meglio tritato) e dei cubetti di lime fino ad arrivare ad un dito dal bordo del bicchiere, per essere poi finito con 3 cl di tequila e 3 cl di vino rosso. Una curiosità per una gita alla scoperta di cocktail (di)vini? Ad Alessandria, in primavera, nel corso della rassegna itinerante “Golosaria” tra i Castelli del Monferrato, si svolge l’“Aperitivo alla Marengo” una competizione fra i locali della provincia, realizzati a partire da un vino del territorio. Da qui negli scorsi anni sono nati il Granato, a base Moscato di Gavi e succo melograno fresco (del Bio Cafè di via dell’Erba 12); l’Elefantino Rosa con sour, gin, vodka, triple sec, rum chiaro e brachetto (del Nos3ss di via Ferrara 16); il Briquet con rum, voska, angostura Brachetto d’Acqui e tonica (del Bar Caffetteria Leprato di via Amendola 8 ad Acqui Terme) e, vincitore dell’edizione 2014, la BiciclettaScattoFisso con vermouth rosso “punt e mes”, Timorasso Cantine Daglio, gazzosa, fetta d’arancio e twist di limone (del Molino Alpha di via Bengasi 2 a Tortona). Quali saranno i cocktail della sfida del 2015? L’appuntamento è per metà aprile (tutti i dettagli sul sito www.golosaria.it).

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