“Sono nascosto al primo piano. Credo che abbiano ucciso tutti. Dite alla polizia di intervenire”. Lilian, 27 anni, aveva spedito ai famigliari questo sms mentre si trovava in uno scatolone nella stamperia a Dammartin-en-Goele. Un messaggio inviato mentre l’edificio era stato preso dai fratelli Said e Chérif Kouachi, autori della strage nella redazione di Charlie Hebdo, che ha causato 12 morti.

Un assedio iniziato la mattina del 9 gennaio e terminato nel tardo pomeriggio con la morte dei due attentatori. Che, secondo Le Figaro, credevano di essere soli all’interno dello stabile. Ma Lilian era ancora dentro. Era lui l’ostaggio di cui per tutta la giornata hanno parlato i media internazionali, anche se lo era all’insaputa dei due sequestratori.

A dare la notizia è il sito di Le Figaro. Il quotidiano francese riferisce che la famiglia del 27enne che si trovava all’interno della tipografia con i due assalitori aveva tentato invano di contattarlo tra le 9 e le 11. Il padre, angosciato, aveva poi ricevuto l’sms del figlio che chiedeva di avvertire le forze dell’ordine.

Nella cronaca ora per ora, il giornale alle 11.46 scriveva che non vi era traccia del giovane. “Il nostro giornalista sul posto – si legge sul sito – ha incontrato degli amici di un impiegato di 27 anni che non avevano notizie di lui. Secondo loro, la famiglia non è riuscita a raggiungerlo, né al telefono né via mail. Doveva essere all’interno dell’azienda Création tendance découverte nel momento in cui è iniziata la presa degli ostaggi”.

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