L’accesso delle banche greche ai fondi della Banca centrale europea continuerà solo a seguito di una “conclusione positiva dell’attuale programma di salvataggio e di un successivo accordo” con la troika per prolungare il sostegno finanziario. L’avvertimento per Atene – che il 25 gennaio è attesa alla prova delle urne – arriva da un portavoce dell’Eurotower, che ha ricordato come gli istituti di credito ellenici abbiano accesso alla liquidità offerta da Francoforte solo in virtù di una deroga ad hoc, visto che il rating “spazzatura” del collaterale che possono offrire non sarebbe sufficiente. Questo trattamento di favore, ha detto il portavoce, proseguirà però solo se il governo raggiungerà una nuova intesa con il Fondo europeo salva Stati (Efsf) e l’Fmi: “Il perdurare della deroga si basa sulla proroga tecnica del programma European Financial Stability Facility, fino alla fine di febbraio 2015, e sull’esistenza di un programma del Fondo monetario internazionale”.

La possibilità offerta alle banche di Atene si basa poi “anche sul presupposto di una conclusione positiva della valutazione in corso e di un accordo successivo tra le autorità greche e la Commissione europea, in accordo con Bce e Fmi”. Ovvero i tre membri della troika con cui Atene nel 2012, al culmine della crisi, ha firmato un memorandum.

 

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