Il sedile del passeggero reclinato, il corpo posato sopra, carbonizzato come il resto dell’automobile. Il ritrovamento di un cadavere, la notte di Capodanno, nel quartiere della Borghesiana, periferia est di Roma, fa pensare gli inquirenti a un’esecuzione che doveva essere “nascosta” dall’incendio. Ipotesi confermata anche dalla presenza di un foro di pallottola all’altezza della nuca del cadavere e dal ritrovamento di due bossoli, uno accanto all’auto, una Ford Focus, e l’altro in una strada vicina. L’identificazione del cadavere e la certezza definitiva sulle cause della morte si avranno, però, solo dopo l’autopsia che sarà effettuata nei prossimi giorni.

Un omicidio, il secondo negli ultimi giorni nella capitale, che potrebbe essere un regolamento di conti nell’ambito della criminalità romana. Le indagini sono rese più difficili dalle condizioni in cui sono stati ritrovati il corpo e l’auto stessa, completamente carbonizzati. Ad allertare i Carabinieri erano stati i Vigili del Fuoco intervenuti sul posto per spegnere l’incendio che, inizialmente, si pensava fosse stato causato dai fuochi d’artificio del Capodanno.

Il 30 dicembre c’era stata un’altra esecuzione a Roma, nel quartiere Ottavia: un pregiudicato per droga 53enne è stato ucciso a colpi di pistola in strada, mentre parcheggiava la propria auto sotto casa.

Mistero anche a Scandicci (Firenze), dove un cadavere in avanzato stato di decomposizione, probabilmente di una donna, è stato ritrovato all’interno di un pozzo artesiano. A scoprirlo è stato un dipendente del Comune alle porte del capoluogo toscano che, durante un sopralluogo per compiere accertamenti su possibili discariche abusive di rifiuti nella zona, ha notato il cadavere all’interno del pozzo, in zona via delle Fonti. L’uomo ha immediatamente avvisato i carabinieri.

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