“Tutti siamo chiamati a essere liberi, tutti a essere figli e ciascuno secondo le proprie responsabilità, a lottare contro le moderne forme di schiavitù. Da ogni popolo, cultura e religione, uniamo le nostre forze”. È l’appello che Papa Francesco ha rivolto nella messa del primo giorno del nuovo anno in cui la Chiesa, dal 1968 per volontà del beato Paolo VI, celebra la Giornata mondiale della pace. Al centro della meditazione di Bergoglio il tema scelto dal Pontefice per il 1° gennaio 2015, Non più schiavi, ma fratelli, con l’invito “no global” a “non acquistare prodotti realizzati attraverso lo sfruttamento di altre persone”. Nella sua omelia Francesco ha pregato “perché il Signore doni pace a questi nostri giorni: pace nei cuori, pace nelle famiglie, pace tra le Nazioni”. Preghiera che il Papa ha voluto anche rilanciare con un tweet: “Quanta gente innocente e quanti bambini soffrono al mondo! Signore, donaci la tua pace!”. 

Un appello che arriva dopo il Te Deum del 31 dicembre 2014 nel quale Francesco è tornato a condannare la corruzione con riferimento esplicito allo scandalo di “Mafia Capitale” che ha travolto la città di cui è vescovo. Nella sua omelia Bergoglio si è soffermato anche sul rapporto tra Cristo e la Chiesa sottolineando che essi sono “inseparabili” e che, come affermò Papa Montini, non si può “introdurre una dicotomia assurda”. “La nostra fede – ha spiegato Francesco – non è una dottrina astratta o una filosofia, ma è la relazione vitale e piena con una persona: Gesù Cristo, il figlio unigenito di Dio fattosi uomo, morto e risorto per salvarci e vivo in mezzo a noi. Dove lo possiamo incontrare? Lo incontriamo nella Chiesa”. E in un altro passaggio il Papa ha sottolineato che “senza la Chiesa, Gesù Cristo finisce per ridursi a un’idea, a una morale, a un sentimento. Senza la Chiesa, il nostro rapporto con Cristo sarebbe in balia della nostra immaginazione, delle nostre interpretazioni, dei nostri umori”.

Il 2014 si è chiuso per Francesco con 6 milioni di fedeli presenti ai suoi incontri in Vaticano tra udienze generali e speciali, celebrazioni liturgiche e angelus. I 12 mesi impegnativi che aspettano Bergoglio si apriranno con il secondo viaggio in Asia, dopo quello in Corea del Sud dell’agosto 2014, dal 12 al 19 gennaio prossimi con tappe in Sri Lanka e nelle Filippine. Ma il vero “battesimo del fuoco” del 2015 per Francesco sarà il mese di febbraio con il varo della bozza della riforma della Curia romana, dal 9 all’11, e il secondo concistoro per la creazione dei nuovi cardinali, il 14 e il 15, che sarà preceduto da una riunione a porte chiuse di 2 giorni, il 12 e il 13, per analizzare il nuovo assetto dei dicasteri vaticani. Tra essi, infatti, i pontifici consigli sono destinanti quasi del tutto a scomparire e a essere raggruppati in due maxi congregazioni: una per i laici (con dentro famiglia, laici e accademica per la vita) e una per la carità (con al suo interno giustizia e pace, migranti, caritas, “Cor unum” e salute).

Come visite pastorali del Papa in Italia sono già previste quelle a Pompei e a Napoli, il 21 marzo, per quest’ultima è stato già attivato il sito diocesano papafrancescoanapoli.it, e a Torino, il 21 giugno, per il bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco e l’ostensione della Sindone. Sul fronte dei viaggi internazionali, invece, oltre all’Asia, si lavora per la Francia, probabilmente ad agosto, con un programma che dovrebbe toccare quasi sicuramente 3 città: Parigi, Lisieux e Lourdes. E per il viaggio negli Stati Uniti, in calendario per la fine di settembre, con tappe a Philadelphia, per l’ottavo incontro mondiale delle famiglie, New York e Washington e gli attesissimi discorsi al Congresso e al Palazzo di Vetro.

Appuntamento chiave del terzo anno di pontificato di Francesco sarà il Sinodo dei vescovi sulla famiglia, dal 4 al 25 ottobre prossimi, che dovrà trovare soluzioni concrete per l’accesso ai sacramenti dei divorziati risposati. “Penso che il 2015 – come ha rivelato ailfattoquotidiano.it monsignor Guillermo Karcher, tra i più stretti collaboratori del Papa nella sua segreteria particolare – sarà un anno interessante perché Francesco ha già acquisito tanta esperienza come Pontefice, come costruttore di ponti, come quello che ha contribuito a realizzare con gli americani e i cubani“.

Twitter: @FrancescoGrana

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