Un’altra ferita in un territorio martoriato dalla crisi: a Livorno si apre l’ennesima vertenza che mette a repentaglio centinaia di posti di lavoro. Il 23 dicembre la società di call center People Care, del gruppo torinese Contacta, ha annunciato che a maggio chiuderà la sede di Guasticce, alle porte della città toscana e ha avviato le procedure di mobilità per i dipendenti: si parla di 450 lavoratori a rischio. Sarebbe un altro duro colpo per l’economia labronica, già osservata speciale per la moria di aziende. Tanto che il 23 ottobre il governo ha accettato la proposta di Regione, Provincia e Comune di aprire un tavolo per rilanciare la ripresa produttiva e occupazionale del territorio: la Cgil ha parlato di mille posti di lavoro persi in sei anni, con altri 4mila a rischio. Dalla raffineria Eni di Stagno alla cooperativa di spazzini Cooplat, fino alle aziende del settore auto Trw e Mtm, l’escalation delle crisi aziendali è andata intensificandosi negli ultimi mesi.

E la vertenza People Care conferma che Livorno è ancora nel vivo dell’emergenza. La società di call center è nata nel 2010 da una costola del gruppo Seat Pagine Gialle, che rappresenta l’unico committente dell’azienda: gli operatori gestiscono i servizi 12.40 “Pronto Pagine Bianche” e 89.24.24 “Pronto Pagine Gialle”, quest’ultimo reso famoso dagli spot pubblicitari con il comico Claudio Bisio. La doccia gelida, per i dipendenti, è arrivata il 23 dicembre, con la comunicazione ufficiale da parte dell’azienda: apertura delle procedure di mobilità e cessazione delle attività a maggio, con la fine della commessa Seat. E’ scattato così l’allarme tra gli operatori, visto il precedente della chiusura della “sorella” Voice Care di Torino, che nel maggio scorso ha lasciato 200 persone senza lavoro: anche in quel caso, si trattava di un’azienda del gruppo Contacta, con Seat come unico committente.

“Le motivazioni che hanno condotto a questa dolorosa decisione – si legge in un comunicato di People Care – sono da ricondurre alla scadenza al 31 maggio 2015 dei contratti di servizio con il committente Seat Pagine Gialle S.p.A., che attualmente impegna l’intero organico e rappresenta pressoché il 100% del fatturato. Ad oggi, infatti, non sussistono elementi che consentano di ipotizzare una proroga o un rinnovo della commessa“. L’azienda esclude anche la possibilità di trovare nuovi clienti, a causa della “forte competizione nel mercato di riferimento, caratterizzato dalla presenza di società che operano dall’estero o che applicano contratti a basso costo del lavoro”. Il ricorso ad altri ammortizzatori sociali è definito “attualmente non ipotizzabile”.

Le tesi dell’azienda, tuttavia, non convincono i lavoratori. Il 22 dicembre, i dipendenti hanno manifestato nella piazza Grande di Livorno e ora si preparano a nuove mobilitazioni. “Già nel 2010, l’allora amministratore delegato Gabriele Moretti indicò l’obiettivo di diversificare le commesse – spiega Filippo Bellandi della Rsu Slc Cgil – In quest’ottica, abbiamo accettato sacrifici e maggiore flessibilità per attrarre nuovi clienti. Avevamo ottenuto le commesse Credem e Findomestic, ma poi l’azienda le ha riportate a Torino”. E un comunicato delle rappresentanze sindacali rilancia: “Riteniamo inaccettabile la totale chiusura al dialogo da parte aziendale, che lega indissolubilmente il destino di 450 lavoratori al rinnovo della commessa, scaricando su Seat l’intera responsabilità”.

Non a caso, non si è fatta attendere la reazione dell’ex monopolista degli elenchi telefonici: Seat, che sta attraversando una fase delicata, con il concordato preventivo omologato a ottobre, definisce “infondata e pretestuosa” la posizione di Contacta. “E’ palese come Seat Pagine Gialle non c’entri nulla con la situazione evidenziata da Contacta, cioè di voler chiudere la sede People Care di Livorno – si legge in una nota della società, che ricalca quanto dichiarato in occasione della vertenza Voice Care – Tale situazione dipende esclusivamente dalla gestione imprenditoriale di Contacta. Scaricare sul cliente le colpe dell’imprenditore non solo non è legittimo e fuorviante rispetto alla realtà dei fatti, ma scorretto verso i lavoratori stessi e le parti sociali“. Al di là dello scontro tra le aziende, la soluzione dovrà trovarsi attorno a un tavolo. A metà gennaio, al ministero dello Sviluppo Economico, ci sarà un incontro tra People Care e i sindacati: l’annuncio è stato dato via twitter da Gianfranco Simoncini, assessore al Lavoro della Regione Toscana, che ha parlato con il viceministro Claudio De Vincenti.

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