Il 2014 si chiude con 1511 scuole che hanno cambiato volto grazie al piano di edilizia scolastica di Matteo Renzi. Nell’ultimo consiglio dei ministri del 24 dicembre scorso è stato approvato il nuovo termine per appaltare i lavori di messa in sicurezza delle scuole: la nuova scadenza è prevista per il 28 febbraio 2015.

Nella stessa seduta, tra l’altro, è stato posticipato anche il termine per il trasferimento delle risorse agli enti locali che hanno concluso o stanno concludendo i lavori per consentire i pagamenti entro il 31 dicembre del 2015 (inizialmente la data era quella della fine mese di quest’anno). Oltre ai numeri si cominciano a vedere i primi risultati ma si inizia a fare i conti anche con le prime difficoltà. Non mancano, infatti, i casi in cui i lavori non sono stati appaltati, nonostante lo sblocco del patto di stabilità, come nel comune di Canzo oppure come al “Parini” di Napoli dove la mancata pianificazione integrata dei finanziamenti non ha consentito di confermare l’intero edificio a norma di sicurezza. Da Nord a Sud non mancano situazioni che hanno reso difficile la realizzazione del piano edilizio. Al 31 dicembre la mappa degli interventi è la seguente.

Per quanto riguarda #scuolenuove, secondo i dati aggiornati al mese di dicembre, sono stati conclusi 129 interventi; sono aperti ancora 129 cantieri e sono allo start altri 34. In progettazione o appalto ve ne sono 72. Di là dei numeri mamme e papà hanno potuto vedere una scuola dell’infanzia e primaria totalmente nuova a San Gimignano in provincia di Siena per una spesa di 480mila euro. Anche a Paese, 21mila abitanti in provincia di Treviso, è stato costruito un nuovo plesso grazie a 300mila euro così ad Aiello del Sabato (Avelino) i cittadini hanno una scuola dell’infanzia. L’unità di missione per l’edilizia scolastica ha fatto un bilancio anche della distribuzione della spesa nel 2014 per quanto riguarda il capitolo #scuolenuove: il 22,5% è andato in progettazione; il 25% in riqualificazione; il 15,1% è servito per la messa in sicurezza degli edifici; il 9,4% per l’efficientamento energetico; solo il 3,2% per la realizzazione o riqualificazione di palestre e solo il 2,4% per l’abbattimento delle barriere architettoniche.

La mappa del capitolo #scuolenuove vede 659 interventi all’attivo: 369 sono quelli conclusi al dicembre 2014; 195 sono ancora quelli in corso e 95 allo stato iniziale. In progettazione ne sono previsti 1600. I cantieri si sono visti, per esempio, a Casavatore (Napoli) dove hanno eseguito lavori alla palestra; a Trezzo sull’Adda per l’efficientamento energetico e l’adeguamento strutturale sono stati spesi 400mila euro. Anche alla scuola primaria “Malaspina” a Roma e all’istituto comprensivo “Lapi” di Apecchio si sono viste le imprese edili. Si stima che con i ribassi d’asta nel 2015 potranno essere finanziati ulteriori 845 interventi.

Per quanto riguarda #scuolebelle nel corso del 2104 sono stati finanziati interventi che interessano 7000 plessi scolastici. Ulteriori 300 milioni sono in attesa di essere sbloccati nel 2015 e riguarderanno 10.160 scuole.
Non mancano le difficoltà. All’istituto tecnico industriale “Majorana” a Piazza Armerina da anni si trascina un cantiere e nemmeno il piano edilizio targato Renzi è riuscito a sbloccare la situazione. Nel marzo 2004 un’ordinanza di chiusura per inidoneità statistica ha interessato una larghissima parte dell’intero plesso. E’ stato quindi redatto un progetto di adeguamento che ha consentito la collocazione della segreteria e di alcune aule ma dei 27 laboratori disponibili, solo sei sono utilizzabili. Nel 2008 è stato ottenuto un finanziamento e nel 2010 è stato completato il progetto esecutivo generale. I lavori del primo stralcio sono stati consegnati nel 2012 ed ultimati a ottobre 2013. Durante il sopralluogo dell’Uver si è deciso di portare a termine varie attività per porre il plesso a norma ma il follow up di queste azioni è solo in minima parte positivo.

 

Aggiornato da Redazione web alle 12.15 del 30 dicembre 2014

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