Il 24 dicembre, mentre Roma si apprestava a festeggiare la vigilia di Natale, una donna ha tentato di rubare delle coperte e altre piccole cose da un grande magazzino romano. I carabinieri, chiamati dal negoziante, hanno rapidamente inquadrato la situazione: la donna abita con la sua anziana madre in una casa popolare dove vive con i pochi soldi di una singola pensione sociale.

Invece di formalizzare la denuncia, gli uomini dell’Arma hanno diviso tra loro la spesa dei piccoli beni rubati, risarcendo il negozio di tasca propria. Ovviamente non voglio dire che questo sia un gesto che un uomo in divisa è tenuto a fare. È un gesto – commovente – da sensibile privato cittadino, non c’entra niente con il ruolo di pubblico ufficiale.

Però mostra in modo esemplare come si possa interpretare la legge in maniera non formale ma sostanziale, facendosi difensori del disagio dei cittadini. Chi scorta in galera un ragazzo tossicodipendente perché ha in tasca pochi grammi di hashish si comporta in ben altro modo.
Come dicevo nel mio post precedente sulla tortura: le forze dell’ordine sono piene di brave persone. Valorizziamole. Spero che questi carabinieri vengano formalmente premiati dal Corpo dell’Arma e dalle alte cariche dello Stato.

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