Non si può parlare di divorzio breve, ma alla fine i torinesi della Fondazione Crt e i veneti di Ferak sono riusciti a spartirsi Effetti – la società comune che custodiva poco più del 2% delle Generali – e ad andare ciascuno per la sua strada. A oltre due anni dai primi tentativi di separazione, sulla scia dei malumori legati all’appoggio fornito dai veneti a Palladio e a Matteo Arpe ai tempi della lotta per il controllo di Fondiaria Sai, mentre i piemontesi sostenevano la parte avversa complice il legame azionario con Mediobanca via Unicredit, l’ente torinese e la società presieduta da Maurizio Amenduni hanno sciolto le intese che li legavano nel veicolo socio al 2,151% di Generali. Crt entra così in possesso diretto dell’1,234% del Leone, mentre Ferak sale al 100% di Effeti e avrà lo 0,917% di Trieste. Sommato all’1,021% già detenuto, la società che fa capo alla Finint di Enrico Marchi e Andrea de Vido – oltre che a Palladio, Amenduni, Veneto Banca e Zoppas – porta la sua presenza diretta nel gruppo assicurativo all’1,938 per cento.

Come ogni divorzio anche questo ha richiesto sacrifici: Ferak e i suoi azionisti avevano già svalutato le quote e uno degli ostacoli alla rottura del matrimonio in passato era stato l’impatto sui conti della fondazione di una svalutazione analoga. L’accordo comunque è stato trovato sulla base del prezzo ufficiale segnato in Borsa delle azioni Generali venerdì scorso, 19 dicembre. Massimo Lapucci, segretario generale di Fondazione Crt e de Vido, amministratore delegato di Ferak (nonché presidente di Effeti) che hanno curato i dettagli dell’operazione, hanno voluto sottolineare come gli accordi siano stati sciolti “in uno spirito di reciproca e fattiva collaborazione”. Sembrano lontani i tempi in cui, con l’arrivo di Mario Greco alla guida di Generali, i rapporti tra l’ex ad del Leone Giovanni Perissinotto e gli azionisti veneti sono finiti nel mirino. Acqua passata, a maggior ragione, la battaglia che ha portato, con la regia di Mediobanca – partecipata di Unicredit che a sua volta conta Crt tra i suoi azionisti -, FonSai sotto il controllo di Unipol.

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