La cosca Paviglianiti comandava al Comune di San Lorenzo, in provincia di Reggio Calabria. Comune che però è stato sciolto per mafia da tre anni e commissariato. L’occasione degli arresti ha consentito ai magistrati di sottolineare la necessità di modificare la norma sugli scioglimenti delle amministrazioni comunali per infiltrazioni mafiose. Regolamenti che, al momento, consentono alla ‘ndrangheta di continuare a gestire ampi settori della pubblica amministrazione.
“La norma sullo scioglimento dei Comuni per mafia così com’è non va bene. – ha affermato il procuratore aggiunto Nicola Gratteri – Bisognerebbe colpire non solo i politici ma anche azzerare l’apparato della pubblica amministrazione. Altrimenti rimane la longa manus della ‘ndrangheta sul Comune”. Gli fa eco il procuratore Federico Cafiero De Raho che parla di “insufficienza legislativa”. “Se si lascia intatta la struttura burocratica – aggiunge il capo della procura di Reggio – dipendenti e dirigenti continuano ad agevolare le cosche”  di Lucio Musolino

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