di Carblogger.it

La Volvo sarà la prima industria automobilistica premium a esportare un’auto prodotta in Cina verso gli Stati Uniti. La notizia ha creato qualche discussione in Usa: siamo sicuri che la qualità delle auto prodotte a Chengdu rispetti gli standard occidentali? Ho girato la domanda a Håkan Samuelsson, presidente e CEO di Volvo: “Le auto prodotte in Cina sono al 100% Volvo”. Il manager svedese ha poi aggiunto: “Non vedo di cosa stupirsi: negli stessi Stati Uniti, la gente fa ore di fila e spende tanti soldi per un iPhone prodotto in Cina”. Messa così è difficile dargli torto.

Volvo V60 Plug-in hybrid

Anche se qualche perplessità resta. L’approccio costruttivo di Volvo, immutato anche in Cina, è fuori discussione. In questi anni, di auto prodotte in Cina anche da brand premium, ne ho viste però molte e devo dire che il livello di qualità costruttiva non è ancora sugli standard europei. Le differenze si notano nei dettagli più piccoli: i giochi tra le diverse parti della carrozzeria, il trattamento delle giunzioni delle lamiere, l’accostamento delle modanature… Per gli americani, meno propensi a abituati ad andare “per il sottile”, qualcosa potrebbe passare, in Europa no. Per arrivare a quel 100% Volvo (al quale gli svedesi ci hanno abituato) ci sarà da sudare.

Detto questo, la questione in termini di numeri è marginale: sarà esportata negli Stati Uniti solo la S60 a passo lungo. Qualche centinaia di unità al massimo. Nulla di più. E in Europa, come mi ha confermato Samuelsson, “dalla Cina non arriverà nulla”. Nel dubbio… meno male.

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