L‘Agcom bastona Telecom Italia. L’autorità delle telecomunicazioni ha deciso di tagliare retroattivamente i prezzi di accesso alla rete telefonica (unbundling) per il triennio che va dal 2010 al 2012. Il taglio obbliga l’ex monopolista alla restituzione delle somme versate in più dagli operatori alternativi per l’affitto dell’ultimo tratto del doppino in rame. La revisione, già nell’aria da tempo, è risultata però di un centesimo l’anno più onerosa rispetto a quanto previsto nel documento di consultazione del garante. Per Agcom il canone di unbundling per il 2012 dovrà scendere infatti a 9,05 euro al mese, ben 23 centesimi in meno rispetto al prezzo attuale (9,28 euro). Meno consistente il taglio fissato dall’autorità guidata da Angelo Cardani per il 2011 e il 2010 con prezzi che scendono rispettivamente a 8,9 e 8,67 euro al mese contro i precedenti 9,02 e 8,7 euro.
La decisione che comporterà per Telecom un aggravio di qualche decina di milioni, arriva dopo alcune sentenze del Consiglio di Stato che ha accolto le istanze degli operatori alternativi a Telecom, Eutelia, Wind e Fastweb, intenzionati ad ottenere una revisione delle procedure di calcolo delle tariffe. Per Telecom si tratta di un brutto colpo che segue quello accusato nel 2013, quando l’impatto regolamentare relativo ad unbundling e taglio tariffe mobili ha inciso per 475 milioni sui ricavi del gruppo. Per questo non è escluso che la società guidata da Marco Patuano possa optare per un ricorso amministrativo.
Tanto più che potrebbe non essere finita qui. Perché, spiega l’Agcom, “per i profili relativi ai canoni dei servizi bitstream e WLR si dovrà attendere l’esecuzione di un’altra sentenza del Consiglio di Stato, riguardante il canone del servizio bitstream naked per il 2009, il cui esame è all’ordine del giorno di una delle prossime riunioni del Consiglio”. Nel caso in cui l’Autorità dovesse decidere di un taglio anche sul bitstream (ovvero l’accesso ai servizi a banda larga) e sul Wlr (Wholesale line rental, noleggio di una linea telefonica dal fornitore dell’accesso all’operatore telefonico a condizioni d’ingrosso) ciò porterebbe a maggiori oneri per Telecom. Intanto l’ex monopolista attende ancora di conoscere quelle che saranno le tariffe da applicare tra il 2014 e il 2017. I commissari, secondo quanto riferisce Radiocor, hanno deciso di rinviare la decisione a dopo la pausa natalizia quando inizierà la fase di consultazione generalmente trimestrale.
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