Cucina

Alimentazione sportiva: la dieta del capitano dell’Olimpia, Alessandro Gentile

Nicola Sponsiello, dietologo sportivo e docente universitario, ha spiegato a ilfattoquotidiano.it: “Per l’atleta professionista la nutrizione significa prestazione ottimale, la cura di ogni dettaglio serve al rendimento e al recupero nel rispetto della sua salute”

di Barbara Giglioli

Alimentazione, uguale salute. Soprattutto per uno sportivo. Nicola Sponsiello, dietologo sportivo e docente universitario, ha spiegato a ilfattoquotidiano.it: “Per l’atleta professionista la nutrizione significa prestazione ottimale, la cura di ogni dettaglio serve al rendimento e al recupero nel rispetto della sua salute”.  Ogni sport prevede un consumo di energie differente e infatti il dottor Sponsiello continua:  “Nel basket gli sforzi sono brevissimi, ci sono piccolissime pause e i traumi non sono trascurabili. Questo comporta necessità di carboidrati già assorbiti all’inizio della partita, piccole razioni di zuccheri e sali minerali negli intervalli”.  Il numero dei pasti è variabile ma commenta il medico: “Solitamente ce ne vuole uno prima ed uno dopo. Il pasto successivo dovrà avere una adeguata razione di proteine e carboidrati”. Alessandro Gentile, capitano dell’Olimpia Milano, ha svelato a ilfattoquotidiano.it le sue abitudini alimentari.

Alessandro Gentile, quale tipo di cucina preferisce?
Amo assaggiare diversi tipi di cucina, ma la mia preferita è quella mediterranea.

Cosa le piace cucinare?
Piatti semplici. Cucino spesso gli straccetti di pollo al limone e la pasta condita con pesto o pomodoro e tonno.

Insomma il menù perfetto dell’atleta. 
Sì. Prima di una partita bisogna mangiare carboidrati e quindi va benissimo la pasta o il riso con sughi semplici. Poi sono ottimi la carne e il pesce bianco con un contorno di verdure e la frutta.

Cucina solo per lei o le piace farlo anche per gli altri?
Mi piace molto cucinare per la mia fidanzata, ma alla fine, tornando tardi dagli allenamenti, è sempre lei ai fornelli.

Sa che secondo una ricerca di Coldiretti ora sempre più ragazzi sognano di fare gli chef?
Davvero? Non lo sapevo. Anche io quando ero piccolo amavo cucinare e imparare dalle mie due maestre: mamma e nonna.

Le piacciono i programmi di cucina?
Sì moltissimo, li guardo tutti.

Qual è il suo piatto preferito?
Le linguine ai frutti di mare e la pasta e fagioli.

Proust aveva le Madeleine, Antone Ego, il critico gastronomico della Pixar, aveva la ratatouille. Qual è il suo comfort food?
Le polpette che mi cucinavano da bambino mia madre e mia nonna.

Le piace andare al supermercato?
Moltissimo, anche se ci sono troppe tentazioni. Al supermercato bisogna andare sempre con lo stomaco pieno, se no viene voglia di comprare tutto.

Oggi ci sono molte persone che decidono di diventare vegane o vegetariane. Cosa ne pensa?
Conosco molti vegani e vegetariani, il mio massaggiatore ne è un esempio. Rispetto le decisioni di tutti e sinceramente quando vedo come vengono trattati gli animali capisco le loro scelte. Io però senza carne non riuscirei a vivere, mi dà l’energia che mi serve per allenarmi e per giocare bene.

Come accennato da Gentile, per l’atleta che non mangia prodotti di origine animale alimentarsi in maniera corretta è ancora più complesso e lo spiega sempre Sponsiello: ”Il vegetariano ha necessità di gestire con molta cura la sua dieta. Una volta che l’attenzione prestata consente bilanciamento e adeguato apporto di ferro vitamine ed aminoacidi, non servono integrazioni diverse dall’onnivoro. Se invece la scelta dietetica è di totale abolizione di cibi animali e l’intensità di esercizio è elevata, allora alcuni supplementi sono determinanti e si potranno usare vitamine (specie gruppo B), ferro e  aminoacidi essenziali”.

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