Oltre 6,6 milioni di persone impegnate nel volontariato. In pratica un italiano su otto dedica in media 19 ore al mese all’impegno individuale o in organizzazioni che si dedicano agli altri. Le motivazioni? Adesione alla causa sostenuta dal gruppo, nel 62% dei casi, ma anche voglia di “dare un contributo alla comunità” (41,7%), “seguire le proprie convinzioni” (25,8%), “stare con gli altri” (22,6%). Quanto alle ricadute personali, quasi metà dei volontari dichiara di “sentirsi meglio con se stesso” e il 41,6% riferisce di aver allargato la propria rete di rapporti sociali. Sono i risultati del report “Attività gratuite a beneficio di altri”, frutto della collaborazione tra Istat, CSVnet e Fondazione volontariato e partecipazione. Il rapporto, che traccia per la prima volta l’identikit dello stato del volontariato in Italia, restituisce la foto di un Paese “impegnato”, in cui quasi un volontario su sei lavora per più organizzazioni. A prevalere, per capacità di attrarre collaboratori, sono quelle con finalità religiose (23,2%), seguite dal settore ricreativo e culturale (17,4), da quello sanitario (16,4%) e dall’assistenza sociale e protezione civile (14,2%). Se i numeri di volontari crescono, a loro volta le onlus sono sempre più alla ricerca di persone da coinvolgere. Spesso buona volontà e tempo libero non bastano: alcune attività richiedono una precedente preparazione. Ecco alcune delle campagne di reclutamento in corso da parte di associazioni ed enti e i corsi di formazione collegati.

Non solo secchiate. L’Aisla, Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica, è stata sotto i riflettori quest’estate per l’#IceBucketChallenge, gioco virale per sensibilizzare sulla malattia e spingere alla donazione per la ricerca, e poi per le polemiche sui tagli ai fondi per la lotta alla patologia, che il governo alla fine ha riportato a 400 milioni di euro per il 2015. Ora la onlus cerca volontari. “Da quest’anno – fanno sapere dall’associazione – l’Aisla ha introdotto corsi di formazione gratuiti con l’obiettivo di conoscere le motivazioni e la predisposizione degli aspiranti volontari e per dare loro le informazioni sulle attività che l’associazione svolge a contatto con le persone con Sla”. I corsi sono tenuti da esperti (neurologi, fisiatri, pneumologi, psicologi) e si svolgono durante due giornate. Al termine della formazione i volontari “sono coinvolti da subito nelle attività più semplici e essenziali che l’onlus svolge per i malati e le loro famiglie, come tenere compagnia alle persone con Sla, pagare le bollette o fare la spesa”. Sono previsti anche corsi di formazione rivolti a tutti i professionisti, per gli aspetti tecnico-infermieristici legati all’assistenza al malato.

Realizzatori di sogni cercansi. Make-A-Wish Italia, onlus impegnata nell’esaudire i desideri di bambini gravemente malati, cerca volontari in varie zone di Italia: in particolare, a Catania e Palermo in Sicilia, a Sassari e Cagliari in Sardegna, a Crotone e Reggio in Calabria, oltre che in Valle D’Aosta, Marche, Abruzzo e Liguria. Le figure ricercate sono molteplici: dal wish catcher, che si occupa di scoprire quali siano i desideri nascosti dei bambini affetti da patologie, al wish granter, regista della realizzazione del sogno, al fundraiser, che si occuperà principalmente di raccogliere fondi destinati ai progetti, ai fotografi e cameraman per documentare i desideri portati a compimento.

Una “voce” contro il disagio. Telefono Amico Italia, membro del comitato internazionale di Ifotes (International federation of telephone emergency service), opera su tutto il territorio nazionale con oltre 700 persone impegnate a prestare un servizio di ascolto telefonico (anonimo) per chi affronta periodi difficili e ha bisogno del conforto di una voce amica. E’ attivo 365 giorni l’anno. Attualmente la onlus è alla ricerca di nuovi volontari. Per valorizzare capacità di ascolto e comunicazione di chi aderisce è previsto un periodo di formazione a cura dei circa 20 centri locali di Telefono Amico sparsi su tutta la Penisola. In seguito è prevista una formazione permanente.

Aiutare i bambini anche all’estero. La Fondazione Aiutare i bambini, attiva con progetti di accoglienza, assistenza sanitaria, adozione a distanza ed emergenza in Italia e in oltre 72 Paesi nel mondo, cerca volontari per varie iniziative, anche all’estero. In Italia servono coordinatori in tutti i capoluoghi di provincia. Spostandosi oltreconfine, invece, è aperta la campagna di reclutamento per le missioni estere, che permetteranno di trascorrere un breve periodo in uno dei progetti della fondazione in tutto il mondo. E’ richiesta una disponibilità di almeno 2-3 settimane, oltre alla disponibilità a partecipare al corso di formazione “Io volontario”.

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