Un lancio di terriccio al grido di “venduto e buffone”. L’ex premier Massimo D’Alema è stato contestato a Bari durante la manifestazione per lo sciopero generale indetto oggi. Una giornata di tensioni a Milano e Torino soprattutto. “Vattene via”, “siete dei porci”,”Sei morto vivente”, “Sei tra quelli che hanno rovinato l’Italia” alcune delle frasi che alcuni partecipanti allo sciopero generale hanno rivolto a D’Alema in piazza Libertà. Il politico, circondato da alcuni esponenti del Pd locale, non ha replicato alle offese ma ha proseguito con calma il suo cammino. Giunti più avanti, in piazza Massari, alcuni hanno raccolto del terriccio e lo hanno lanciato. Poco dopo alcuni agenti della polizia in borghese sono intervenuti per calmare la folla e consentire a D’Alema di allontanarsi indisturbato.

“C’è un problema drammatico di una crisi economica e sociale che si trascina ormai da molti anni. Molte persone non vedono una prospettiva e quindi è chiaro che questo scatena una rabbia verso la politica in generale, i partiti e verso tutti” ha poi commento l’ex presidente del Consigli parlando con i giornalisti a Bari, subito dopo la contestazione subita in piazza Libertà.

“D’altro canto – ha aggiunto- lo abbiamo visto anche nelle recenti elezioni regionali: il crollo della partecipazione è un segnale di un distacco profondo dalla vita politica democratica che rischia di aprire un varco tra il Paese e le istituzioni”. Quanto alla crisi D’Alema ha ricordato che “il Paese è da sette anni che regredisce in termini di Pil, produzione, di disponibilità di reddito per le famiglie. Siamo tornai parecchio indietro, non dico a cinquanta anni fa (come aveva appena detto in piazza il leader regionale della Uil Aldo Pugliese ndr) – ha aggiunto- ma siamo tornati indietro“. Infine sul Jobs act D’Alema ha evidenziato che “onestamente neanche il governo Renzi dice che si tratta della soluzione per la crescita. Senza una ripartenza sostenuta degli investimenti, senza una politica industriale – ha concluso D’Alema – non ci sarà la ripresa”.

Strade bloccate, uffici e scuole chiusi, Bari dalle prime ore di questa mattina è stata invasa dai cortei dei manifestanti per lo sciopero generale. Sei i cortei che da diversi punti della città sono confluiti in piazza Libertà per una manifestazione che, dai primi dati, registra la partecipazione di 7000/8000 persone.  “Grande manifestazione e grande partecipazione. Abbiamo notizie che all’Ilva sono bloccati tutti gli impianti, così come all’Alenia di Foggia, alla Barilla, alla Natuzzi e la lista potrebbe continuare. Noi auspichiamo che il governo – dice il segretario pugliese della Uil Aldo Pugliese – recepisca questa esigenza dei lavoratori di cambiare le cose in Italia perché quello che sta facendo questo governo continuerà la recessione per tutto il 2015 e aumenterà la disoccupazione. Così non si può andare avanti, Renzi deve cambiare verso”.

Anche gli studenti baresi e della provincia non hanno fatto mancare la loro partecipazione. Sospesa l’occupazione (20 le scuole autogestite) sono scesi in piazza per dire no al documento de ‘La Buona scuola’ del premier Matteo Renzi e al Jobs Act, a loro si sono uniti anche gli istituti dove fino a ieri si è continuato a fare regolarmente lezione. Cinque i presidi che hanno optato per la linea dura denunciando gli studenti per interruzione di pubblico servizio.

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