“L’emergenza si chiama lavoro. E’ una scelta del governo se continuare a provare a innescare il conflitto oppure scegliere di discutere. Se Renzi tira dritto, sappia che lo faremo anche noi”. Così il leader della Cgil, Susanna Camusso, dal corteo di Torino, nel giorno dello sciopero generale proclamato insieme alla Uil per chiedere “a governo e Parlamento di cambiare in meglio il Jobs Act e la legge di Stabilità“. Secondo i sindacati, le adesioni sono superiori al 60 per cento, con una partecipazione di un milione e mezzo di persone: uno “straordinario successo” per il leader della Fiom, Maurizio Landini. Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha commentato: “Ascoltiamo la piazza ma andiamo avanti con le riforme. Oggi l’Unione Europea ci chiede coerenza con i nostri impegni”.  Numerosi disagi si sono registrati nei trasporti pubblici: bloccati l’80% degli autobus e il 50% di treni e aerei.

Torino e Roma sono le piazze principali della protesta. Sotto la Mole e a Milano non sono mancati i momenti di tensione tra i manifestanti e la polizia. E proprio dal capoluogo piemontese il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha commentato: “Lo sciopero generale proclamato per oggi è segno senza dubbio di una notevole tensione tra sindacati e governo. Mi auguro – ha aggiunto – che si discutano le decisioni già prese. E’ bene che ci sia rispetto reciproco – ha aggiunto – e che non si arrivi ad una esasperazione come quella di cui oggi abbiamo il segno. Non fa bene al Paese”. A Bari è stato pesantemente contestato Massimo D’Alema. L’ex premier, che si trovava nei pressi del Comune, è stato inseguito da alcuni dimostranti che gli hanno tirato addosso del terriccio, al grido di: “Venduto” e “Buffone”.

La mobilitazione è di otto ore, dalle 9 alle 17, e riguarda tutti i settori, dalla scuola ai trasporti, dalla sanità agli uffici pubblici. “Così non va” è lo slogan della giornata che prevede 54 manifestazioni in tutta Italia, di cui 10 regionali, 5 interprovinciali e 39 territoriali. E #CosiNonVa, insieme a #12dic, è anche l’hashtag scelto dai sindacati per la protesta sui social media. L’adesione, stando alle dichiarazioni degli organizzatori, è molto alta.

“Continueremo a contrastare le scelte sbagliate per avere una prospettiva di lavoro in questo Paese. Non abbiamo bisogno di sentirci minacciati“. Il segretario della Cgil ha attaccato il premier, affermando che l’esecutivo “deve rimettere al centro il lavoro, le politiche industriali e dei settori produttivi fortemente in crisi. Contro il lavoro – ha aggiunto Camusso – non si cambia il Paese ma lo si porta al degrado.  Il Jobs act – ha aggiunto – ricorda il codice del lavoro del 1927, che diceva che se un lavoratore veniva licenziato senza giusto motivo, si provvederà a dargli un contributo e non a riassumerlo”. Poi ha anche commentato la revoca della precettazione dei ferrovieri da parte del ministro Lupi: “Il governo ha fatto una scelta che era con tutta evidenza sbagliata e lesiva del diritto di sciopero, e giustamente è tornato all’applicazione delle regole”. La decisione del ministro dei Trasporti di precettare i dipendenti delle ferrovie era arrivata in seguito a una segnalazione del Garante, a causa della vicinanza della mobilitazione generale con gli scioperi dei trasporti del 13 e 14 novembre. Roberto Alesse, presidente della Commissione di Garanzia sugli scioperi, ha dichiarato che “lo sciopero dei ferrovieri viola le regole, quindi andranno valutate sanzioni per i sindacati che non si sono adeguati alle indicazioni della Commissione”.

“Renzi può mettere tutte le fiducie che vuole, anche una al giorno, la lotta continuerà”. Il segretario della Fiom, Maurizio Landini, ha parlato invece dalla piazza di Genova: “Ciò che rende non competitivo il nostro paese, che lo blocca, è la criminalità organizzata. Questo governo – ha continuato – non ha il consenso del Paese sulle politiche del lavoro. Bisogna creare posti di lavoro non togliere diritti, servono diritti”. Landini ha anche commentato le proposte di un cambiamento di proprietà Ilva, con intervento statale. “Non deve essere una nuova Alitalia, non dobbiamo essere noi ad accollarci i debiti, la siderurgia e Ilva sono strategici per il paese, è necessario un intervento diretto dello stato ma con la sicurezza di investimenti e un piano serio di rilancio”.

Al corteo a Roma, che è partito alle 9:30 da piazza dell’Esquilino per arrivare a piazza Santi Apostoli, partecipa il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo. Nella capitale sono in piazza, oltre ai lavoratori di tutte le categorie, anche i loro ‘mezzi da lavoro’: trattori, taxi, ambulanze e betoniere. Il corteo è arrivato a destinazione poco dopo le 11:30. La piazza è gremita, tanto che le persone si sono riversate anche su via Cavour e piazza Venezia. Dal palco, i leader sindacali hanno commentato: “Abbiamo occupato Roma”. “Faremo una nuova resistenza e questa piazza dimostra che ce la faremo – ha aggiunto Barbagallo – Renzi ci convochi perché siamo la parte sana del Paese”. Su Twitter ha postato una foto dal corteo romano il leader di Sel, Nichi Vendola, che ha scritto: “Il governo ha imboccato una direzione sbagliata. Bisogna cambiare radicalmente pagina”.

CRONACA ORA PER ORA

ore 15.42 – Poletti: “Ascoltiamo piazza ma andiamo avanti”. “Ascoltiamo la piazza ma siamo intenzionati ad andare avanti con l’attuazione delle riforme – ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti –  non possiamo permetterci un colpo di freno, oggi l’Ue ci chiede di essere coerenti coi nostri impegni”.

ore 14.26 – Torino, due poliziotti feriti.  Sono due i poliziotti feriti oggi a Torino negli scontri con gli autonomi che si sono staccati dal corteo di Cgil e Uil.

ore 14.24 – Landini: “Successo straordinario. Lotta non si fermerà”. “Non ci fermiamo, Renzi può mettere tutte le fiducie che vuole, anche una al giorno, la lotta continuerà”. Così il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini,  da Genova, evidenziando “lo straordinario successo dello sciopero di oggi”.

ore 14.15 – Torino, fermate nove persone dopo scontri. La Questura di Torino ha comunicato i fermi di nove persone dopo gli scontri tra autonomi e forze dell’ordine.

ore 14.12 – Torino, “Siamo in 70mila”. A Piazza San Carlo si è conclusa la manifestazione di Torino. Per i sindacati i manifestanti sono stati oltre i 70mila.

ore 14.06 – Palermo, “15mila partecipanti”. Secondo fonti sindacali, sarebbero 15mila i manifestanti che hanno partecipato al corteo. Tra loro, anche pensionati e molti studenti.

ore 13.56 – Milano, 11 agenti contusi. Sono 6 gli agenti di polizia e 5 i carabinieri contusi durante gli scontri con i manifestanti davanti al palazzo della Regione Lombardia. La situazione è ora tornata alla calma.

ore 13.41 – Camusso: “Su reintegri, Jobs act come Statuto del ’27”. “Siamo andati a rileggere il codice del lavoro del 1927, che diceva che se un lavoratore veniva licenziato senza giusto motivo, si provvederà a dargli un contributo e non a riassumerlo. Ricorda la discussione di questo momento, e mi chiedo chi sia a guardare indietro e chi al futuro”. Così da Torino il leaser della Cgil Susanna Camusso.

ore 13.22 – Sardegna, voli cancellati, traffico aereo in tilt. Numerosi disagi in Sardegna, a causa dei voli cancellati, sia in partenza che in arrivo, negli aeroporti di Cagliari e Alghero. Situazione più tranquilla per i trasporti sui treni: è stata soppressa solo la tratta Olbia-Chilivani.

ore 12.55 – Torino, tafferugli tra studenti e polizia. Tensione a Torino tra studenti e forze dell’ordine, iniziate dopo il lancio di pomodori e uova contro una sede della Regione Piemonte in corso Regina Margherita: i manifestanti hanno iniziato a premere contro il cordone di polizia che hanno risposto con una carica. Alcuni manifestanti sono stati bloccati dagli agenti.

ore 12.49 – Milano, scontri tra polizia e manifestanti. Lancio di sampietrini, fumogeni e bottiglie da parte di alcuni dimostranti nei pressi della Stazione centrale di Milano. La polizia ha risposto usando i manganelli. Alcuni dimostranti, vestiti da Babbo Natale, sono stati bloccati mentre provavano a entrare nelle sede della regione Lombardia per portare dei pacchi dono simbolici al governatore Maroni.

ore 12.42 – “Fermi 50% treni e arerei e 70% autobus”. “Con lo sciopero generale di oggi sono rimasti fermi circa il 50% dei treni e degli aerei e circa il 70% degli autobus”. Lo fanno sapere Cgil e Uil con una nota.

ore 12.37 – Napolitano: “Serve rispetto reciproco tra governo e sindacati”. “E’ bene che ci sia rispetto reciproco che “non si vada ad una esasperazione come quella di cui oggi abbiamo il segno. Non fa bene al Paese”. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano

ore 12.30 – Camusso: “Se Renzi tira dritto lo faremo anche noi”. “Se il messaggio di Renzi è di tirare dritto sappia che sappiamo tirare dritto anche noi. Non abbiamo bisogno di sentirci minacciati”. Lo ha detto la leader della Cgil, Susanna Camusso durante il comizio a Torino.

ore 12.15 – Bari, contestato D’Alema. Massimo D’Alema è stato contestato da alcuni lavoratori nel corteo di piazza Libertà, a Bari: “Buffoni, la colpa è di voi politici” hanno urlato. L’ex premier: “La situazione del Paese è grave e spero che il governo ascolti questa piazza e tenga conto della richiesta che viene dai lavoratori”.

ore 12.10 – Roma, sindacati: “Siamo in 40mila”. Prime stime sulla manifestazione da parte di Cgil e Uil, che riferiscono che a Roma i partecipanti sono in 40mila.

ore 12.09 – Palermo, dal palco solidarietà a Di Matteo. “A Palermo si respira la stessa aria che si respirava prima delle stragi. Ringraziamo Cgil e Uil che stanno con Di Matteo”. Lo ha detto Armando Carta di Scorta civica, leggendo l’appello di solidarietà nei confronti del pm Nino Di Matteo , minacciato dalla mafia.

ore 11.53 – Palermo, da studenti uova e vernice contro sede Pd. Alcuni studenti e ragazzi dei centri sociali si sono staccati dal corteo di Palermo e hanno lanciato uova e vernice rossa contro la sede regionale del Pd di via Bentivegna.

ore 11.39 – Roma, corteo arriva a piazza Santi Apostoli. La piazza romana è gremitissima, tanto che c’è gente anche nelle vie adiacenti. Cgil e Uil dal palco: “Abbiamo occupato Roma”.

ore 11.21 – Cancellazioni a Fiumicino e Ciampino: disagi. Dalle 10 si sono create file di passeggeri negli aeroporti romani per lo sciopero del personale navigante delle compagnie e dei controllori di volo.

ore 11.19 – Vendola: “Governo ha imboccato strada sbagliata”. Il leader di Sel, dal corteo di Roma, ha scritto su Twitter che l’esecutivo ha percorso una direzione sbagliata con il Jobs act. “Bisogna cambiare radicalmente pagina”.

ore 11.14 – Bologna, vernice contro banche. A Bologna, traffico in tilt, viali temporaneamente bloccati dal corteo dei collettivi e studenti che poi hanno anche lanciato vernice contro alcune sedi bancarie e agenzie interinali.

ore 11.02 – Napoli, stop collegamenti con hinterland e provincia. Bloccate tutte le linee che collegano Napoli con il suo hinterland. In città però sta circolando la maggior parte dei bus dell’Anm.

ore 11.01 – Roma, Movimenti per la casa: “Blocchiamo la città”. Al grido ‘Blocchiamo la città’ è partito da Porta Pia, a Roma, il corteo dei Movimenti per la casa. “Occupare non è reato” si legge nello striscione.

ore 10.29 – Torino, pompieri sfilano con i petardi. I vigili del fuoco hanno partecipato al corteo in via Po sparando petardi e accendendo fumogeni, gridando: “Politici vergogna!”.

ore 10.23 – Landini: “Ilva non sia nuova Alitalia”. Non saremo noi ad accollarci i debiti, l’Ilva è strategica per il paese, serve sicurezza di investimenti e un piano serio di rilancio”. Così il segretario della Fiom da Genova.

ore 10.14 – Camusso: “Revoca precettazione è applicazione regole”. Il segretario della Cgil ha commentato la decisione del ministro Lupi di revocare la precettazione dei ferrovieri: “Sarebbe stato lesivo del diritto di sciopero”.

ore 10.10 – Camusso: “Governo scelga tra conflitto e dialogo”. “E’ una scelta del governo se continuare a provare a innescare il conflitto oppure discutere. Deve essere chiaro che noi non ci fermiamo” Così il segretario Cgil.

ore 9.41 – Milano, code di 8 chilometri. Sono otto i chilometri di coda sull’A8 Milano-Varese in direzione Milano e, in particolare, tra Gallarate e Origgio verso il capoluogo. In autostrada non ci sono stati incidenti.

ore 9.38 – Landini: “A bloccare il Paese è la corruzione”. “Ciò che rende non competitivo il nostro paese, che lo blocca, è la criminalità organizzata”. Così il segretario della Fiom, Maurizio Landini, dalla piazza di Genova.

ore  8.44 – Genova, copertoni bruciati e blocco stradale. Alcuni lavoratori del porto di Genova hanno dato in fiamme dei copertoni e bloccato con delle transenne il lungomare di Canepa, creando grossi disagi nel traffico.

Treni – Per quanto riguarda i treni, giovedì il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha revocato la precettazione dei ferrovieri in cambio però dell’assicurazione che lo stop durerà fino alle 16, un’ora in meno rispetto al previsto.

Bus, metro e tram – I mezzi pubblici si fermeranno in orari diversi da città a città: a Roma dalle 9 alle 13 i mezzi Atac e dalle 12:30 alle 16:30 quelli della Cotral, a Milano solo dalle 19 al termine del servizio per consentire lo svolgimento delle manifestazioni per il 45esimo anniversario della strage di Piazza Fontana, a Torino il servizio urbano e suburbano e la metropolitana saranno coinvolti dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 20 mentre le autolinee extraurbane e il servizio ferroviario si fermerà dalle 12 alle 14.30 e dalle 17.30 alle 23. A Bologna bus e corriere fermi dalle 8.30 alle 16.30. A Genova disagi dalle 9:30 alle 17, a Napoli dalle 9 alle 17, a Palermo dalle 9:30 alle 17:30.

Aerei – Nel trasporto aereo (personale navigante e addetti alle attività operative degli aeroporti, compresi i controllori di volo) lo sciopero è dalle 10 alle 18, mentre traghetti e navi subiranno un ritardo di otto ore alla partenza. Il personale dei caselli delle autostrade e gli addetti alla manutenzione e viabilità si fermano con orari diversi a seconda delle zone. Coinvolto anche il trasporto merci: autotrasportatori, addetti alla logistica, corrieri, soccorso stradale e autonoleggio.

Autostrade e porti – Nelle autostrade si fermeranno per 8 ore, secondo modalità locali, il personale dei caselli, gli addetti alla manutenzione e viabilità. Stop di otto ore anche alle attività nei porti, sempre secondo modalità decise a livello locale. Traghetti e navi subiranno un ritardo di otto ore alla partenza; per un intero turno di lavoro si fermerà il personale amministrativo.

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