Cinema

Golden Globe 2015, le nomination – Sette candidature per Birdaman di Iñárritu

Niente da fare per Paolo Virzì. Il capitale umano non entra in cinquina ai Golden Globes, i prestigiosi riconoscimenti della stampa estera accreditata a Hollywood

di Federico Pontiggia

Niente da fare per Paolo Virzì. Il capitale umano non entra in cinquina ai Golden Globes, i prestigiosi riconoscimenti della stampa estera accreditata a Hollywood. Nulla di precluso per la nomination agli Oscar, ma le speranze di Human Capital sono fioche: eppure, perché crucciarsi?

La doppietta Globe/Oscar de La grande bellezza non è cosa di ogni anno, facciamocene una ragione. Virzì non è l’unico escluso eccellente, anzi, rimangono a bocca asciutta anche i Dardenne di Due giorni, una notte e il favorito Mommy del québécois Xavier Dolan, ma non è lesa maestà, perché i prescelti per il miglior film straniero sono super: lo svedese, ironico e beffardo Turist (distribuzioni italiane, svegliatevi!), il polacco Ida, l’israeliano Viviane, il russo Leviathan, più l’estone Mandariinid vincitore al Bif&st. Ma chi parte in pole-position alla 72esima edizione dei Globes, che si terrà l’11 gennaio a Los Angeles? Birdman di Alejandro González Iñárritu, che centra 7 nomination, superando sia Boyhood di Richard Linklater che The Imitation Game, il biopic su Alan Turing, fermi a quota 5.

A seguire un poker con 4 candidature: Gone Girl di David Fincher, Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, La teoria del tutto, biopic sul celebre fisico teorico Stephen Hawking, e Selma, starring David Oyelowo nel ruolo di Martin Luther King.

Apertura dell’ultima Mostra di Venezia (tanto per confermare qual è IL festival in Italia…), Birdman è il pretendente più serio anche per gli Oscar: il protagonista Michael Keaton, nei panni di un ex supereroe hollywoodiano che cerca una seconda possibilità a Broadway, e i non protagonisti Edward Norton ed Emma Stone bissano ai Globes le candidature ai SAG Awards, i riconoscimenti del sindacato attori ipotecati con 4 nomination (anche al cast) proprio dal film del messicano Iñárritu. La principale minaccia all’Uomo Uccello? È british: Imitation Game e The Theory of Everything non avranno la forza del Discorso del Re, trionfatore a Globes e Oscar nel 2011, ma hanno ottime carte da giocare, a partire dagli attori Benedict Cumberbatch (Turing) e Eddie Redmayne (Hawking).

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