Se a Firenze e dintorni vuoi vedere qualcosa di internazionale, aspettando a maggio Fabbrica Europa, devi entrare al Teatro di Rifredi. Ogni anno i due direttori, organizzativo Giancarlo Mordini e artistico Angelo Savelli, scovano nei loro tour estivi, soprattutto Avignone, spettacoli per ogni età di ampio respiro. Abbiamo così potuto vedere qui Paolo Nani, italiano ma da decenni in Danimarca, come la mimo australiano Nola Rae con i suoi Mozart, Regina Elisabetta e Napoleone, la Familie Floz che proprio Rifredi ci ha fatto conoscere molti anni fa, il duo romeno-francese Duel una sorta di Banda Osiris in miniatura, il Teatro Nero di Praga, il mago delle bolle catalano Pep Bou, gli israeliani Orto-Da Theatre, la grande attrazione e vicinanza artistica con la Turchia di Serra Yilmaz.

Far-west-imagen-principal1

Tra questi anche gli Yllana (per consultare le loro piece: www.yllana.com), compagnia di Madrid che qui ha fatto sbocciare i loro Splash, sul mondo del mare e dell’oceano, Zoo sul safari e la pericolosità della giungla, Muu, un gruppo di toreri sull’orlo di una crisi di nervi. Quest’anno si sono riaffacciati con la parodia di tutti i western che avete visto, Far West dove l’immaginario polveroso di colt e winchester, di ranch e rancio, di sudore di cavalli montati senza sella e grandi praterie da cavalcare, era rispettato e presente, il tutto, ovviamente, in chiave leggera e brillante. Ecco gli spaghetti western e Sergio Leone, ecco il Django in salsa tarantiniana e Bud Spencer e Terence Hill, Clint Eastwood e saloon, speroni e whisky, sceriffi e gringo.

La storia è semplice: una coppia felice (sembrano i due piccioncini del Rocky Horror) vengono insidiati ed attaccati da due malviventi molto impacciati e goffi. La donna viene rapita e comincia la caccia, ricerca da parte dell'(anti)eroe della sua bella. Il nostro è piccolo ed esile a metà strada tra Woody Allen e Austin Powers, con un tocco di Renato Rascel e mosse che ci ricordano Antonio Albanese e corse scattose come il videogioco di Mario Bros. Rimandi onirici al Cid o al Don Chisciotte come all’Orlando furioso, ma anche alla Casa nella Prateria, mentre la bionda si chiama Jenny come quella dei Pirati dall’Opera da tre soldi brechtiana o la più tricolore Jenny è pazza cantata da un Vasco prima maniera.

Aria da Comiche e Benny Hill così come gli avvoltoi sul trespolo riecheggiano Aldo, Giovanni e Giacomo fino agli indiani il cui capotribù ci riporta più a Freddy Mercury ed ai Village People con una punta di Arrapaho e Squallor. Ci possiamo vedere dentro Jessie James ma anche Il petroliere con Daniel Day Lewis fino a Wile E. Coyote e l’imprendibile Beep Beep anche se sul versante pistoleri e frontiera, almeno in teatro, inarrivabile rimane il Western di Massimo Schuster.

GG623468-limpia-web-900x600

Comunque, siamo anche vicini alla giornata mondiale contro la violenza sulle donne (25 novembre) e la ragazza è vista, ed è accettato socialmente che sia così, sempre come oggetto da spartirsi e litigarsi, che siano cow boy, uccellacci e uccellini oppure pellerossa. La donna è Elena da contendere, bottino di guerra da rubarsi, preda da portarsi nella tana sottraendola al nemico. Forse è anche ridendo, e normalizzando questa visione, ritenendola non tanto giusta ma almeno convenzionale e consolidata, che alcuni messaggi, soprattutto per i ragazzi, passano sotto pelle, arrivano alle viscere. Una donna certo che qui, nella finzione colorata e soft di un palcoscenico, si sa difendere ma che nella scomoda realtà (le ragazze nigeriane rapite dal califfato e convertite e date in spose ai guerriglieri, in Italia una donna uccisa ogni due giorni, in India uno stupro ogni 22 minuti, ad esempio) soccombe davanti alla forza o, forse ancora peggio, di fronte all’indifferenza.

yllana-nuevo

Una perenne lunghissima tournée, anche con cast differenti, li porterà con la piece Pagagnini, parodia sull’universo delle musica classica, nei prossimi mesi da Taiwan alla Francia, da Locarno ad Assisi, mentre saranno prettamente in Spagna con il nuovo Gagfather, tra gangster, malavita organizzata, mafia, picciotti, pizzini e Cosa Nostra.

Teatro di Rifredi, Firenze

Articolo Precedente

‘Dita di datteri’ di Muhsin al-Ramli: il romanzo dell’esilio

next
Articolo Successivo

Potere alle parole lab, parte dalla musica il riscatto di quattro giovani detenuti

next