Abolizione e tagli ai vitalizi sì, a patto che siano quelli degli altri: dei consiglieri passati e di quelli futuri. Nel 2013 il consiglio ha approvato l’abolizio ma solo a partire dalla nuova legislatura del 2015 e a breve vareranno una legge con cui si ridurrà temporaneamente l’importo dell’assegno già intascato da ex consiglieri e assessori. Eppure al loro vitalizio gli attuali 55 consiglieri regionali della Toscana non sembrano intenzionati a rinunciare. “Diamo un segnale forte ai cittadini. Io rinuncerò”. Ma l’appello lanciato da tempo dal consigliere regionale aretino Marco Manneschi (ex Idv, Toscana Civica Riformista) viene accolto con freddezza dalla maggior parte dei colleghi di Palazzo Panciatichi.

La legge con cui è stata approvata l’ abolizione del vitalizio venne approvata dal consiglio regionale del 10 gennaio 2013. Stop non immediato ma a partire dalla nuova legislatura (così come per la riduzione dei consiglieri da 55 a 41 e per il limite di assessori fissato a 8). Le “forbici” della Regione andranno però a colpire anche gli assegni vitalizi di ex consiglieri e assessori. La Toscana sarà infatti chiamata a recepire quanto fissato lo scorso 10 ottobre nell’ambito della Conferenza dei presidenti delle assemblee legislative regionali: assegno incassabile a partire dai 65 anni (la Toscana al momento ne prevedeva 60) con penalizzazioni in caso di anticipo, riduzione temporanea dal 2015 al 2017 dell’entità del vitalizio (previsti tagli dal 6% al 15% in base all’importo) e maggiorazione di tali aliquote del 40% se si beneficia di un altro vitalizio erogato dal Parlamento italiano o europeo. I tagli ai vitalizi degli ex saranno del 6% per gli assegni lordi fino a 1500 euro, del 9% per quelli inferiori ai 3500, del 12% per quelli inferiori ai 6mila e del 15% per tutti gli importi superiori. Misure che in Italia hanno già fatto storcere il naso a molti ex consiglieri.

La proposta di legge che recepirà quanto previsto a Roma arriverà in aula a Firenze entro dicembre: “Vogliamo adeguarci il più possibile a quanto stanno facendo le altre regioni” precisa Roberto Benedetti (Ncd), vicepresidente del consiglio regionale. “Rinunciare già da ora al vitalizio? Stiamo già varando importanti misure per abbattere i costi della politica. La proposta è comunque all’attenzione degli uffici”. Manneschi non molla: “Diamo un segnale forte ai cittadini, rinunciamo da subito al vitalizio e accontentiamoci dei contributi effettivamente versati. Io lo farò. La Regione sta facendo un buon lavoro dal punto di vista dei tagli ai costi della politica, ma si può fare di più”. L’obiezione che però viene mossa all’ex dipietrista è che tale operazione sferrerebbe un duro colpo alle casse della Regione, che sarebbero costrette già da ora a rinunciare ai contributi trattenuti (17% dell’indennità di carica, che è pari a circa 7mila euro mensili lordi) in questi 5 anni. Senza contare – viene ricordato – che solo nei primi 10 mesi del 2014 la Regione ha dovuto pagare 3,8 milioni di euro lordi di vitalizi a 161 beneficiari. “La restituzione delle somme – ribatte però l’avvocato aretino – potrebbe essere spalmata nel tempo”. Che ne pensa Forza Italia? “Bisogna valutare con attenzione l’impatto sul bilancio della Regione – evidenzia il capogruppo Giovanni Santini – e comunque in tema di tagli ai costi della politica è già stato fatto molto“. E il Pd? “Nessuna preclusione – dichiara il capogruppo Ivan Ferrucci – stiamo valutando tutte le ipotesi in campo, anche alla luce di quanto emerso a Roma”. Intanto ilfattoquotidiano.it ha cercato di avere più volte anche un parere del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, senza successo.

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