C’è un tempo per criticare, e c’è un tempo per applaudire. E un concerto di Letizia Cesarini, in arte Maria Antonietta, può creare un confine ben preciso tra questi due momenti.
La cantautrice pesarese sta attraversando in queste settimane la Penisola portando avanti il suo tour electro-acustico, accompagnata da Giovanni Imparato e Fabio Marconi. L’abbiamo incontrata in occasione della data al Lumiere di Pisa, all’interno di un minifestival che ha visto protagonisti anche L’Orso e i Drink To Me. Il suo set ha regalato 14 canzoni tratte sia dal primo album eponimo che dal più recente “Sassi”, pubblicato a marzo 2014 da La Tempesta. I pezzi sono stati rimodellati con il solo ausilio di sinth e campionamenti, una chitarra elettrica e una Gretsch acustica, con l’effetto di potenziare il mordente della voce. Al contrario delle situazioni da grande palco, dove i musicisti “aggrediscono” la platea, qui il gioco di sfumature della voce non è mai seppellito dalla potenza.

Nei momenti più punk, come “Ossa”, il traino è affidato alla voce graffiante della stessa Maria Antonietta. Menzione a parte merita “Abbracci”, con suoni come sete cangianti e strutture tutt’altro che regolari

Pezzi come “Galassie” o “Questa è la mia festa” escono sicuramente impreziosite da questo set. In “Giardino comunale” assistiamo a un vero trionfo di sinth e basi, restituendo un’atmosfera cara ai Blur. Nei momenti più punk, come “Ossa”, il traino è affidato alla voce graffiante della stessa Maria Antonietta. Menzione a parte merita “Abbracci”, con suoni come sete cangianti e strutture tutt’altro che regolari. A fine concerto, chi scrive ha dovuto ribaltare le proprie riserve nei confronti del primo disco, e applaudire questo secondo lavoro. Questo live più intimo celebra decisamente lo spirito “curioso” che sta alla base dell’ultimo disco. “Sassi” è stato frutto di un lavoro lungo, che l’ha vista produttrice in prima persona, insieme a Giovanni e Marco Imparato. Sul risultato di questo lavoro, Maria Antonietta ci dice: “Mi soddisfa essere riuscita a fare qualcosa che mi rappresenta. È sempre la sfida più grande per chiunque faccia qualcosa. Per fare questo ti serve poter collaborare, magari con delle persone che ti amano e ti conoscono molto”.

È la sua ricerca musicale ad averla spinta, come ci rivela lei stessa, a rivedere gli arrangiamenti in chiave electro-acustica: “Mi sembrava bello poter cogliere l’opportunità di fare un tour in posti più raccolti per poter sperimentare qualcosa di diverso, e sicuramente poter lavorare con Giovanni e Fabio mi ha permesso di provare delle soluzioni a livello di arrangiamento distanti da quelli che sono le mie naturali inclinazioni. Sono molto soddisfatta per aver provato questa soluzione, perché mi dà anche un sacco di idee e ispirazioni per scrivere cose nuove. Hai bisogno infatti di essere pungolato, altrimenti tendi a fossilizzarti; e fossilizzarmi è una cosa che odio in generale nella vita”.

E’ la sua ricerca musicale ad averla spinta, come ci rivela lei stessa, a rivedere gli arrangiamenti in chiave electro-acustica

La Maria Antonietta che abbiamo visto durante il live pisano sembra serena. E alla domanda diretta se sia felice adesso, ci risponde altrettanto direttamente: “Sono molto felice da qualche anno. Questa, all’inizio, era una sensazione piuttosto nuova per me, adesso mi ci sto abituando e mi piace molto. Quando riesci a metterti nell’ottica giusta, credo che sia l’universo stesso che complotta per farti essere felice, ne sono convintissima. Però sta a te fare il primo passo, è sempre una questione di volontà. La realtà è una, ma è anche molteplice. Se tu hai uno sguardo e una volontà, e hai una inclinazione di un certo tipo, poi è l’universo che ti risponde, e ti risponde sempre sì. Sei solo tu che puoi aspettarti quella risposta. E se ti aspetti no, sarà no”.

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