La lente degli investigatori si focalizza sempre di più su Veronica Panarello, la mamma di Andrea Loris Stival. La sua auto è stata immortalata da una telecamera a 50 metri dalla strada che porta a Mulino Vecchio, il luogo dove è stato trovato il cadavere, la mattina di sabato 29 novembre, quando il bimbo di 8 anni è scomparso. E la donna è stata 26 minuti in casa con il bambino che, secondo gli inquirenti, non è mai stato accompagnato a scuola. E’ quanto emerge da un rapporto di polizia e carabinieri che l’Ansa ha potuto visionare.

Per ricostruire il percorso che la 25enne ha compiuto quella mattina sono state visionate le telecamere della stazione di servizio Erg sulla strada provinciale che da Santa Croce Camerina (Ragusa) porta a Punta Secca. Da quei filmati – annotano i detective – si nota transitare alle 9:27:08 “l’autovettura riconducibile alla Volkswagen Polo della Panarello Veronica che, proseguendo per quella strada comunale, a distanza di qualche minuto, arriverà a completare il curvone sulla sinistra, scomparendo dal campo visivo della telecamera”.

“Va fatto rilevare – scrivono ancora gli investigatori – che a circa 50 metri dal termine del sopracitato curvone, vi è l’ingresso della strada poderale che conduce al Mulino Vecchio”, il punto dove è stato trovato il corpo di Loris alle 16.55 da Orazio Fidone, il 64enne che per ora rimane l’unico indagato per l’omicidio di Loris.

Ma non è finita qui. Gli investigatori riescono infatti ad acquisire altre immagini da una telecamera posizionata su un’azienda privata all’inizio della strada poderale del Vecchio Mulino. Anche in questo caso “si nota il passaggio alle 09:21:20 del 29 novembre di un’autovettura di colore scuro che, senza minimamente rallentare la marcia, prosegue in direzione della strada che va al Mulino Vecchio, scomparendo in tal senso dalla visione della telecamera”. Anche se in questo caso la visuale scarsa non consente di identificare il modello dell’auto.

La ricostruzione degli investigatori fissa un altro punto fermo: Loris non arriva mai a scuola ma torna a casa da solo alle 8.32 subito dopo esserne uscito. Diciassette minuti dopo, alle 8.49, rientra anche la madre, Veronica, che esce nuovamente 36 minuti dopo, alle 9.25 circa. Le 4 telecamere installate sul percorso tra la casa degli Stival in via Garibaldi e la scuola frequentata dal bambino non registrano il passaggio della Polo nera, con la quale la mamma sostiene di aver portato il figlio alla Falcone e Borsellino in via Fratelli Cervi. Tutte queste telecamere, si legge nel rapporto, “non rilevano in alcuna maniera, durante la fascia oraria d’interesse sopra citata e cioè a decorrere dalle 8:33 alle 8:39, il passaggio dell’autovettura Volkswagen Polo di colore nero”.

Le indagini proseguono, alla ricerca di riscontri. Oggi è stato effettuato un sopralluogo della polizia scientifica nel Mulino Vecchio, struttura accanto al luogo del ritrovamento del corpo di Loris, e nei locali attigui al Castello di Donnafugata, dove Veronica ha partecipato a un corso di cucina. Anche gli accertamenti medico legali non si fermano, come quelli su presunti segni sui polsi di Loris.

La famiglia non commenta le indiscrezioni. E’ il loro legale, l’avvocato Francesco Villardita, uscendo da casa Stival, a farsi loro portavoce: “Le ricostruzioni non le voglio conoscere – afferma – fino a quando non abbiamo atti ufficiali non esistono”. “In questo momento – replica ai giornalisti che gli chiedono delle presunte incongruenze nel racconto della sua assistita – non sono in grado di poter rispondere alle vostre domande perché non abbiamo comunicazioni in merito. La signora non è indagata, è parte lesa, ma anche se lo fosse non avremmo accesso agli atti: nulla cambia”.

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