C’è quello che lascia ammuffire il caffè all’interno di una moka abbandonata per settimane sul fornello spento, e quello che invece, quando usa la lavatrice, dimentica lo sportello aperto, allagando il bagno. C’è chi usa i testi universitari altrui come tagliere su cui affettare i salumi, chi promette di occuparsi della cena e poi dà fuoco a un piatto di spaghetti, e chi, con i postumi di una serata ‘brava’ sulle spalle, distrugge i sanitari del bagno. E’ un racconto che ripercorre duecento e più storie di convivenza “drammatica” quello scritto da Giuseppe Angelo Fiori, meglio noto come l’ideatore del progetto “Il Coinquilino di Merda”, pubblicato il 25 novembre da Electa Mondadori. Una raccolta di esperienze che oscillano tra il surreale e il disgustoso iniziata nel 2012 in rete sotto forma di blog, e poi di paginaFacebook (quasi 450.000 iscritti), per trasformarsi in un’impresa letteraria destinata a riscuotere successo. Perché se il coinquilino di merda (o CdM) non è una specie destinata all’estinzione, sono gli utenti stessi del web a suggerire a Fiori giorno dopo giorno storie di convivenza forzata tra studenti, ma anche tra giovani lavoratori che, complice la crisi, scelgono di dividere la casa per ridurre le spese. Storie che spesso trascendono i confini della realtà, in una web community che ogni giorno conta migliaia di disavventure.

Perché se il coinquilino di merda (o CdM) non è una specie destinata all’estinzione, sono gli utenti stessi del web a suggerire a Fiori giorno dopo giorno storie di convivenza forzata tra studenti


“Il progetto è nato due anni fa, dalla disperazione e dalla frustrazione maturata nei confronti della mia ex coinquilina – racconta Fiori – una convivenza difficile, tanto che a un certo punto mi dissi: ‘O la uccido, o mi invento qualcosa’. Così ho lanciato questa specie di grido di dolore in rete, cioè il mio blog, per capire se ero il solo a convivere con un coinquilino di merda, e in un mese la pagina è diventata virale”. Le prime storie di “non sopravvivenza” che Fiori ha ricevuto, in effetti, lo riguardavano: i suoi ex coinquilini, infatti, sono stati i primi a scrivergli le sue abitudini poco gradevoli. Poi però altre 40.000 persone si sono fatte avanti per condividere i loro drammi, e da quelle 40.000 storie è nato il libro, un’avventura illustrata da più di 100 foto e dalle vignette di Dario Campagna, già collaboratore de Il Male di Vauro. “In pratica è un’analisi antropologica della macrocategoria coinquilino di merda – riassume Fiori – che evidenzia le varie tipologie di soggetti, i più ricorrenti, e poi li descrive tramite le storie e gli aneddoti raccolti in questi due anni di segnalazioni”. Con una sola avvertenza, a mò di bugiardino: “Il CdM può essere maschio o femmina, e soprattutto, il caso o le circostanze possono produrre mutazioni”.

“In pratica è un’analisi antropologica della macrocategoria coinquilino di merda che evidenzia le varie tipologie di soggetti”

Qualche esempio? C’è il CdM Preciso, che adora pulire (“Ho avuto una CdM che lavava ogni cosa, pareti e appendiabiti compresi, con la varechina. In un anno ho perso un guardaroba”), tappezzare la casa di post it, utili a stabilire cosa non può essere preso/utilizzato dagli altri, e se per il fine settimana va via scatta una foto al contatore per controllare i Kwh che non ha consumato. Poi c’è il CdM Fattone, che applica arbitrariamente il motto ‘ciò che è tuo è mio’. “Adora bere, generalmente si ubriaca e poi vomita sul cappotto, ovviamente tuo, perché prima di uscire l’ha preso in prestito. Torna a casa con segnali stradali rubati chissà dove, ed è il nemico giurato della cucina”. “Il CdM – è una delle tante storie riportate nel libro – torna a casa con 3,6 kg di pancetta. Alla domanda: “Quanto l’hai pagata?”, risponde compiaciuto: “Nulla, era vicino alla spazzatura del supermercato!”.

Ancora, un altro tipo di CdM è l’Erasmus, “solitamente spagnolo, che in genere gira scalzo per casa, lava il water con la spugna per i piatti, mischia vino e Coca Cola, si produce in ricette allucinanti (molti esempi si trovano nel libro), e si lava i denti nel bidet”. Alle volte, poi, la coinquilina di merda ha il cosiddetto fidanzato di merda, che si trasferisce abusivamente nell’appartamento ma non contribuisce alle spese, si serve di ciò che vuole, “e quanto rientri a casa ti guarda male”. Su Amazon il libro ha già registrato il tutto esaurito e l’autore in questi giorni è in giro per l’Italia a presentarlo: il 5 dicembre sarà a Ferrara, il 6 a Bologna e il 9 a Palermo. “E’ la mia prima avventura editoriale – spiega Fiori – spero piaccia”. L’incipit? “Tutte le storie inserite in questo volume sono vere. Chi le reputa assurde non ha mai avuto un coinquilino”.

Articolo Precedente

Qualità della vita, la prospettiva di un pendolare del Sud

next
Articolo Successivo

Crozza-Razzi: il comico folklore di un Paese impunito

next